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Proposte e ricerche n. 93
Rivista di storia economica e sociale
An Italian Journal of Social and Economic History
Anno XLVII - estate/autunno 2024
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Rivista di storia economica e sociale
An Italian Journal of Social and Economic History
Anno XLVII - estate/autunno 2024
Note sul testo
«Saluti di mare. Il cerimoniale marittimo in età moderna è costituito da tutto quell’insieme di norme, codificate in parte dai trattati e più in generale dalla consuetudine, che regolano l’incontro tra due navi di rango in mare o tra le navi e le fortezze al momento dell’ingresso in porto. Le cerimonie di saluto reciproco vengono generalmente praticate facendo ricorso all’artiglieria. Vi sono poi altri atti, come abbassare le vele o ammainare la bandiera, che rappresentano invece un gesto di sottomissione maggiore preteso dal superiore nei confronti dell’inferiore. Negli incontri di più natanti anche le questioni di precedenza e la posizione in cui disporsi assume un significato preciso, come per esempio nei casi in cui si riuniscono più squadre di galere. Allo scopo di performare questo rituale vengono utilizzati principalmente la bandiera e il cannone, mezzi di cui i bastimenti si servono per comunicare a distanza, che finiscono per assumere, oltre allo scopo pratico, un utilizzo simbolico. Del resto, bandiera e cannone avevano già un utilizzo simbolico in altri ambiti, basti pensare alle regole di ingaggio o a quelle di definizione di spazi giurisdizionali, come la cannon shot rule.
La ritualità legata al mare include molti altri aspetti, oltre a quello dei saluti: si pensi allo sposalizio del mare di Venezia o più in generale a processioni e salve tributate a particolari luoghi sacri, come il santuario della Madonna di Montenero sopra Livorno. La specificità del cerimoniale marittimo consiste nel fatto che rappresenta, analogamente ai rituali cittadini e di corte, un linguaggio per esprimere rapporti di forza. Ogni nave, e ogni piazzaforte marittima, ha l’obbligo di salutare in base al rango proprio e dello Stato che rappresenta. L’arrivo di reali, ammiragli, ambasciatori in un porto straniero è salutato infatti dalla fortezza con un diverso rituale, e con un ben preciso numero di spari, a seconda dello status del personaggio coinvolto e dei rapporti diplomatici e gerarchici che intercorrono tra lo Stato di cui è rappresentante e lo Stato che lo accoglie…»
Il cerimoniale marittimo: linguaggio condiviso e terreno di scontro nell’Europa del XVII secolo. Introduzione al fascicolo, di Annalisa Biagianti
Sommario
Il cerimoniale marittimo: linguaggio condiviso e terreno di scontro
Annalisa Biagianti, Il cerimoniale marittimo: linguaggio condiviso e terreno di scontro nell’Europa del XVII secolo. Introduzione al fascicolo
Andrea Addobbati, Le inquietudini del disordine liquido. Una memoria sul cerimoniale marittimo di Denis de Sallo (1666)
Maxime Morel, Saluti di mare e «battibecchi» di rango: il cerimoniale durante le prime spedizioni navali francesi nel Mediterraneo (1664-1673)
Annalisa Biagianti, Scortesie per gli ospiti. Contese di cerimoniale nel porto di Livorno tra incidenti diplomatici e imposizione del rango (1650-1680)
Saggi
Matteo Aiani, Lo sviluppo insostenibile. Industria e ambiente a Terni, 1875-2005
Note
Vanessa Sabbatini, Dalla memoria alla storia. Note su una famiglia ebrea fra Otto e Novecento: i Coen Beninfante di Ancona
Convegni e letture
Convegni
Marco Moroni, Sante Graciotti, l’Homo Adriaticus e il futuro delle regioni adriatiche
Letture
Francesco Giuliani legge l’Atlante storico di Cingoli, a cura di Francesca Bartolacci
Maela Carletti legge E. Maccioni, Tribunali mercantili nei comuni italiani. Giustizia, politica, economia (secoli XII-XV)
Fabio Bettoni legge Marco Moroni, Il sistema fieristico del medio Adriatico tra Medioevo ed età moderna
A proposito di Agriculture and the Great Depression. The Rural Crisis of the 1930s in Europe and the Americas, a cura di Gérard Béaur e Francesco Chiapparino. Interventi di Roberto Esposti, Lourenzo Fernandez Prieto, Gabriel Jover Avellà
Il presente fascicolo di «Proposte e ricerche» è stato reso possibile dal supporto finanziario dell'Università Politecnica delle Marche e delle Università di Macerata e di Perugia.
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