Carrello  

Non ci sono prodotti

0,00 € Spedizione
0,00 € Totale

Carrello Cassa

Valuta: €

 

eum

edizioni università di macerata

sottoscrivi Newsletter

resep masakan >resep masakan Adi Sucipto News and Entertainment delicious recipe berita bola jual obral pojok game recept

Norme redazionali

INFORMAZIONI PER GLI AUTORI E NORME DI REDAZIONE

CONSEGNA DEI MATERIALI
I testi da pubblicare vanno consegnati alla redazione nella versione 'definitiva' sia in formato digitale (file .doc oppure .rtf, memorizzati su Cd-Rom o pendrive) sia in versione stampata; su quest'ultima va apposta la data di consegna e la firma dell'autore/curatore. La stampa deve  corrispondere esattamente ai file, e non contenere correzioni che non siano già contenute nel file corrispondente. Il sommario dettagliato, con indicazione delle eventuali parti, dei capitoli, dei paragrafi, dei sotto paragrafi ecc., deve sempre essere presente.  
In casi particolari è ammessa la consegna via e-mail nella forma di attached file (allegato) all’indirizzo della dott.ssa Carla Moreschini carla.moreschini@unimc.it Tale modalità prevede comunque l’invio anche di una copia cartacea del lavoro.

Le eum intendono mantenere l’uniformità grafica tra le diverse pubblicazioni, secondo le norme stabilite dal Comitato Tecnico Scientifico. È interesse degli autori ridurre al minimo la necessità di interventi da parte della redazione, interventi che richiedono tempo e implicano il rischio di fraintendere le intenzioni di chi ha elaborato i testi. Si chiede pertanto che i materiali consegnati rispettino le indicazioni e i criteri seguenti.

Immagini, grafici e tabelle. I materiali di corredo al testo (o proposti per la copertina) dovranno essere originali o liberi da copyright o corredati da certificazioni liberatorie che ne autorizzino l'utilizzo.
Le immagini – formato TIFF (o JPEG, PSD, EPS), risoluzione minima 200 dpi – dovranno essere consegnate in file separati, con tutte le indicazioni indispensabili alla loro collocazione e, possibilmente, con i relativi stampati. Buona prassi è quella di creare un file “indice immagini” che contenga l'elenco, i nomi dei rispettivi file, la posizione e le occorrenze dei riferimenti nel testo e le eventuali didascalie.
Anche per i grafici e tabelle – nel caso che non siano stati elaborati con un programma di video scrittura – sono richiesti i file originali e i relativi stampati, seguendo la procedura sopra indicata per le immagini. Circa le dimensioni, la larghezza massima consentita è di 105 mm; l’altezza di 165 mm.

Font. Per i testi sono preferibili le font più comuni (Arial, Courier, Helvetica, Garamond, Times, Times New Roman). Qualora vengano utilizzati caratteri speciali (ad esempio greco, cirillico, ebraico, simboli matematici, logici ecc.), questo va segnalato nella versione cartacea (con evidenziatore o sottolineatura). Nel caso del greco si raccomanda l’uso di «symbol greek».

Corsivo, maiuscolo e maiuscoletto. In corsivo andranno composti: singole parole o espressioni in lingue straniere (latino compreso) e i titoli delle opere. È ridondante assegnare il corsivo alle parole o frasi già tra virgolette. La presenza del corsivo va segnalata nella versione cartacea (con evidenziatore o sottolineatura). Da evitare, per quanto possibile, il grassetto e le parole interamente in MAIUSCOLO (ad eccezione di acronimi e sigle). Non è ammesso l'uso del MAIUSCOLETTO.

Note. Le note, numerate progressivamente, saranno composte a piè di pagina. I numeri di esponente di richiamo in nota vanno sempre anteposti ad eventuali segni di interpunzione (salvo i punti esclamativo, interrogativo e di sospensione). Nel caso di parentesi il numero di esponente va  posto al di fuori della parentesi qualora la nota faccia riferimento a tutto il testo in essa contenuto.

«la volontà, appreso il fine ultimo in universale, può non volerlo»19.
Meyronnes cosa sta dicendo esattamente?20 (Dio non può creare una Chimera)21

ULTERIORI INDICAZIONI PER LA REDAZIONE DEL TESTO

Citazioni e uso delle virgolette. Le citazioni brevi (3-4 righe al massimo) vanno messe fra virgolette basse (o caporali « ») e lasciate nel corpo del testo.
Le citazioni estese (quali versi, brani di lettere, documenti o parti di essi, etc.) sono da collocare fuori testo in corpo minore tondo, precedute e seguite da una riga bianca, senza virgolette, dandone segnalazione sulla versione cartacea (con evidenziatore). Eventuali omissioni all’interno di una citazione saranno indicate con tre puntini tra quadre [...]. 
Le virgolette basse – oltre che per le citazioni brevi – si usano per il discorso diretto e, nei  riferimenti bibliografici, per i titoli delle pubblicazioni periodiche. Le virgolette alte “ ”, invece, per le parole di uso comune a cui si vuole dare particolare enfasi (o assunte prescindendo dal loro significato abituale). Inoltre, nelle citazioni di titoli di quotidiani oppure per indicare i capitoli e le sezioni di paragrafi di un libro; ma anche quando è necessario fare uso delle virgolette all’interno di un discorso già tra caporali.
La gerarchia è la seguente: «... “... ‘...’ ...” ...». I segni di punteggiatura (salvo il punto esclamativo o interrogativo quando fanno parte della citazione) vanno sempre posposti alla chiusura delle virgolette.

Rimandi interni al volume. Non debbono mai riferirsi a numeri di pagina; si può invece  rimandare a sezioni di testo, interi contributi e paragrafi o immagini (opportunamente numerati).

Paginazione. Nei riferimenti bibliografici, il richiamo al numero o ai numeri di pagina deve essere sempre preceduto (rispettivamente) da p. o pp. e riportato per intero; quindi, ad es., pp. 125-129 e non pp. 125-9. Qualora non si tratti di pagine consecutive, i numeri vanno separati dalle virgole: per es. pp. 125, 128, 315. Per indicare anche la pagina seguente o le pagine seguenti si utilizzi rispettivamente s. o ss. (quindi senza ‘e’ precedente) e non sgg., seg. O formule analoghe.

Date. Riportando le date, l’autore può adottare il criterio che ritiene più adeguato, purché rispetti rigorosamente l’uniformità interna all’articolo. Nel caso vengano utilizzate forme abbreviate, il segno per l’elisione è l’apostrofo e non la virgoletta alta di apertura (per es. ’4 e non ‘48).

Sigle e acronimi. Le sigle devono sempre comparire senza punti tra le lettere e, la prima  volta in cui sono citate, vanno fatte seguire dalla dicitura per esteso e dall’eventuale  traduzione tra parentesi. Non occorre l’esplicitazione delle sigle di uso comune (come USA, NATO, ONU, UE, ecc.).

Punti di sospensione o elisione. Sono sempre 3 e non si rendono digitando tre volte il punto sulla tastiera ma inserendo l’apposito simbolo. Quando indicano sospensione – come ogni segno di punteggiatura – vanno staccati dalla parola che segue e attaccati alla parola che li precede (ad esempio ... non mi ricordo più...). Non richiedono il punto finale. Quando indicano elisione, quindi un taglio o una lacuna nel testo, il simbolo viene incluso tra parentesi quadre, in questo modo [...].

Trattini. Il trattino medio viene usato, seguito e preceduto da spazio, per aprire e chiudere gli incisi. Quando il trattino di chiusura dell’inciso coincide con la chiusura della frase, si omette e si inserisce solo il punto fermo. Ad es. ... testo – inciso che chiude anche la frase.
Il trattino breve si usa solo per i termini compositi formati da parole intere (ad es. centro-sinistra) e per unire due quantità numeriche (ad es. pp. 125-148); sempre senza spazi prima e dopo.

Ivi e Ibidem. Si usa ‘ivi’ (in tondo) nei casi in cui si debba ripetere di seguito la citazion della  medesima opera con la variazione del numero di pagina:
Hans Georg Gadamer, L’eredità dell’Europa, Torino, Einaudi, 1991, pp. 17-18.
Ivi, pp. 15-25.
Si usa ‘Ibidem’ o ‘Ibid.’(in corsivo) quando la citazione successiva è identica a quella precedente (stesso autore, stessa opera, stesso n. di pagina):
Hans Georg Gadamer, L’eredità dell’Europa, Torino, Einaudi, 1991, pp. 17-18.
Ibidem.

AA.VV. (Autori Vari). Abbreviazione da evitare; può essere semplicemente sostituita con l’esplicitazione di almeno uno dei nomi degli autori/curatori seguito da et. al. (et alii abbreviato e corsivo).

RIMANDI BIBLIOGRAFICI
I criteri di seguito esposti sono quelli adottati dalla redazione. Qualora gli autori/curatori utilizzino altre convenzioni debbono esplicitarle al momento della consegna dei materiali. Viene in ogni caso richiesta la coerenza: una volta adottata un’impostazione, essa dovrà essere rigorosamente rispettata in tutto il volume.

Opere citate per la prima volta:
Nome Cognome, Titolo, [numero in cifre arabe dei voll.], luogo di edizione, editore, anno, [vol. seguito dal numero romano del volume citato], p.
Renato Zangheri, Storia del socialismo italiano, 2 voll., Torino, Einaudi, 1997, vol. II, pp. 326 ss.
Hans Georg Gadamer, L’eredità dell’Europa, Torino, Einaudi, 1991, pp. 17-18.
Antonio Gramsci, Lettere 1908-1926, a cura di A.A. Santucci, Torino, Einaudi, 1992, pp. 138, 287, 454-455.

In alternativa, il nome dell'autore può essere puntato (se è doppio, si elimina lo spazio tra le iniziali):
R. Zangheri, Storia del socialismo italiano, 2 voll., Torino, Einaudi, 1997, vol. II, pp. 326 ss.
H.G. Gadamer, L’eredità dell’Europa, Torino, Einaudi, 1991, pp. 17-18.

Quando si fa riferimento a un’edizione successiva alla prima è bene segnalarne il numero e le altre eventuali indicazioni; l’indicazione segue il titolo e va espressa con la forma 2a, 3a ecc. seguita dall’abbreviazione ed.
Giovanni Pascoli, Primi poemetti, 3a ed., Bologna, Zanichelli, 1904.

Se si tratta di un’opera con contributi vari, può essere indicato il nome del curatore, seguito dalla dicitura ‘a cura di’ tra parentesi oppure si indica direttamente il titolo, facendolo seguire dal nome del curatore:
Giancarlo Pontiggia, Enzo Di Mauro (a cura di), La parola innamorata - I poeti nuovi 1976-1978, Milano, Feltrinelli, 1978.
Giuseppe Ungaretti, Ragioni d’una poesia, in Per conoscere Ungaretti, a cura di L. Piccioni, Mondadori, Milano, 1971.
L’anello che non tiene. Sui limiti della nuova enunciazione poetica, a cura di Renato Barilli e Tommaso Ottonieri, Elytra, Reggio Emilia, 1992.
R. Halpern, J. Morris (ed. by), American Exceptionalism: U.S. Working Class Formation in an International Context, New York, St. Martin’s Press, 1997.
R. Schnur (Hg.), Staat und Gesellschaft. Studien über Lorenz von Stein, Berlin, Duncker&Humblot, 1978.

La dicitura ‘a cura di’ segue la lingua dell’edizione del volume cui si fa riferimento o quella del testo in cui viene citata.

Opere tradotte:
Nome Cognome, Titolo, città, editore, anno; tr. it. Titolo, luogo di edizione, editore, anno, [vol. I, II...], p.
Max Weber, Wirtschaft und Gesellschaft, Tübingen, Mohr, 1920; tr. it. Economia e società, Milano, Comunità, 1968, vol. I, parte II, cap. IV, p. 123.
W. Benjamin, Über den Begriff der Geschichte (1940); tr. it. Sul concetto di storia, Torino, Einaudi, 1997.

Rimandi per saggi pubblicati in volumi collettivi:
Nome Cognome, Titolo, in Nome Cognome (a cura di), Titolo, luogo, editore, anno, p.
Luca Gentili, Antonio Labriola e la sinistra italiana, in Luigi Punzo (a cura di), Antonio Labriola filosofo e  politico, Milano, Guerini, 1996, pp. 49-73.
D. Potter, Civil War, in C. Van Woodward (ed. by), The Comparative Approach to American History, New  York, Oxford U.P., 1968, pp. 138-143.

Rimandi per saggi pubblicati in rivista:
Nome Cognome, Titolo del saggio, «Nome della rivista», numero e/o annata, anno di pubblicazione, p.
Aldo Zanardo, Metodo storico e motivi realistici nel giovane Labriola, «Rivista storica del socialismo», 7-8,  1959, p. 12.

Opere già citate:
Cognome, Titolo completo, cit., p.
Cognome, Parte del Titolo cit., p.
Gadamer, L’eredità dell’Europa, cit., pp. 17-18.
Pegoraro, Rinella, Le fonti del diritto comparato, cit., p. 55.
Oppure
Gadamer, L’eredità cit., pp. 17-18.
Pegoraro, Rinella, Le fonti del diritto cit., p. 55.
Il cit. sostituisce i dati bibliografici di un’opera già citata in precedenza, della quale si ripete di norma soltanto il cognome (e non il nome o l’iniziale del nome) dell’autore/curatore e il titolo o una parte di esso. Se il cit. sostituisce il luogo, l’editore e l’anno di edizione è preceduto e seguito dalla virgola; se viene utilizzato anche in sostituzione di parte del titolo è seguito ma non preceduto dalla virgola.
Nel caso di opere tradotte si può usare il tr. cit. Quindi
Weber, Wirtschaft und Gesellschaft, tr. cit., p. 123.
Benjamin, Über den Begriff tr. cit., pp. 97-102.

Rimandi al web
Quando si fa riferimento a contenuti online, bisogna sempre indicare in maniera completa l’indirizzo (compreso il protocollo http:// o ftp:// ecc.; possibilmente senza spezzarlo) e racchiuderlo tra i segni minore e maggiore; va indicata anche la data di consultazione o di verifica (dell’indirizzo).
Altro dato indispensabile è il titolo (o nome) del sito/pagina o una breve descrizione dei contenuti che si troveranno all’indirizzo riportato.
Sezione novità delle Edizioni Università di Macerata, <http://eum.unimc.it/novita>, giugno 2010.

BIBLIOGRAFIA

Bibliografia tradizionale:
Cognome, Nome, Titolo, luogo di edizione, editore, anno. [In alternativa: Cognome N., Titolo, città, editore, anno]

Gadamer, Hans Georg, L’eredità dell’Europa, Torino, Einaudi, 1991. [Gadamer H.G., L’eredità dell’Europa, Torino, Einaudi, 1991.]
Gentili, Luca, Antonio Labriola e la sinistra italiana, in Luigi Punzo (a cura di), Antonio Labriola filosofo e politico, Milano, Guerini, 1996, pp. 49-73.
Gramsci, Antonio, Lettere 1908-1926, a cura di A.A. Santucci, Torino, Einaudi, 1992.
Weber, Max, Wirtschaft und Gesellschaft, Tübingen, Mohr, 1920, trad. it. Economia e società, 2 voll., Milano, Comunità, 1968.
Zanardo, Antonio, Metodo storico e motivi realistici nel giovane Labriola, «Rivista storica del socialismo», 7-8, 1959, pp. 12-43.
Nel caso di un elenco di opere dello stesso autore, anziché ripetere il nome e il cognome si può usare il trattino seguito dalla virgola (o il trattino seguito da (a cura di) e dalla virgola se, per quell’opera, anziché autore è curatore)
Zanardo, Antonio, Metodo storico e motivi realistici nel giovane Labriola, «Rivista storica del socialismo», 7-8, 1959, pp. 12-43.
–, Il metodo storico e il concetto di società in Max Weber, Roma, Editori Riuniti, 1962.

Bibliografia all’americana:
Cognome, Nome
Anno Titolo, luogo di edizione, editore.
Lo spazio tra l’anno di pubblicazione e il titolo dell’opera deve essere composto col tasto tabulatore e non con quello della barra spaziatrice.
Alberoni, Francesco
1977 Movimento e istituzione, Bologna, Il Mulino.

Gadamer, Hans Georg
1991 L’eredità dell’Europa, Torino, Einaudi.

Gentili, Luca
1996 Antonio Labriola e la sinistra italiana, in Luigi Punzo (a cura di), Antonio Labriola filosofo e politico, Milano, Guerini, pp. 49-73.

Gramsci, Antonio
1992 Lettere 1908-1926, a cura di A. A. Santucci, Torino, Einaudi.

Zanardo, Antonio
1958a La società egualitaria, Milano, Rizzoli.
1958b La società gerarchica, Milano, Rizzoli.
1959 Metodo storico e motivi realistici nel giovane Labriola, «Rivista storica del socialismo», 7-8, p. 12.
1962 Il metodo storico e il concetto di società in Max Weber, Roma, Editori Riuniti.

Quando è in uso la Bibliografia all’americana, le indicazioni bibliografiche dovranno essere riportate nel corpo del testo tra parentesi tonda. All’interno della parentesi compariranno il  cognome dell’autore seguito dall’anno di pubblicazione, senza virgola; seguirà poi l’eventuale numero delle pagine:
(Zanardo 1962, 123-125)

Se si citano più opere dello stesso autore, gli anni sono separati da un punto e virgola:
(Zanardo 1959; 1962)

Se l’autore ha pubblicato più opere nello stesso anno, vanno ordinate con le lettere a, b, c, ...
(Zanardo 1958a; 1958b)

Nel caso di un testo tradotto in italiano vanno riportati l’anno originale di pubblicazione, anno della traduzione italiana, le pagine relative:
(Weber 1921, tr. it. 1968, 84)


CORREZIONE BOZZE
Gli autori avranno a disposizione due giri di bozze per le correzioni. L'impaginato da correggere potrà essere ritirato in redazione oppure recapitato via e-mail in versione stampabile e non modificabile; sarà cura dell'autore restituire lo stampato con le correzioni manoscritte. Si raccomanda di:
1) rispettare i termini di restituzione concordati con la redazione;
2) correggere nei margini e non in interlinea;
3) usare una penna rossa per le correzioni da inserire e la matita per eventuali commenti e  spiegazioni (da ridurre al minimo);
4) usare segni di richiamo differenti per correzioni diverse occorrenti nella stessa linea (la  redazione può fornire una tabella con i segni di correzione convenzionali);
5) incollare fogli separati a margine nel caso di correzioni più estese (tali correzioni sono  consentite soltanto nelle prime bozze e, soprattutto se consistenti, debbono essere accompagnate dal relativo file). L'entità degli interventi non potrà superare il sedicesimo.  Nel correggere le seconde bozze, gli autori sono pregati di compilare l’indice dei nomi di  persona (badando a non registrare i nomi di persona che compaiono in bibliografia e nei titoli delle opere).

Scarica il PDF con la versione aggiornata delle norme