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sono passati ottanta anni da quando, nel millenovecentoquarantuno, jorge francisco isidoro luis borges acevedo, il grande scrittore argentino, pubblica per la prima volta il racconto la biblioteca di babele. il manoscritto originale non presentava cifre e maiuscole. la punteggiatura, limitata alla virgola e al punto, lo spazio, singolo, e le lettere alfabetiche, sono i simboli sufficienti a scrivere tutti i libri del mondo, composti da combinazioni casuali di simboli. le stanze esagonali della biblioteca ospitano i libri in numeri precisi, per ogni scaffale trentadue libri, quattrocentodieci pagine per ogni libro, ogni pagina quaranta righe, ogni riga ottanta simboli. come sono ottanta gli anni da quando, nel millenovecentoquarantuno, jorge francisco isidoro luis borges acevedo, il grande scrittore argentino, pubblicava per la prima volta il racconto la biblioteca di babele.
nella biblioteca che contiene tutti i libri, i numeri danno equilibrio alle stanze, ma di loro non vi sono tracce. nelle pagine che seguiranno troverete sia maiuscole che numeri, molti numeri. tracciano il percorso di tre anni di lavoro alle eum, le edizioni della università di macerata. questo ultimo segnato dal coviddiciannove e da una vita universitaria anomala, dalla prossimità limitata, con personale tecnico e amministrativo a casa e al lavoro, contemporaneamente, e con docenti e studenti in dad, acronimo da biblioteca di babele. nel logo delle eum, la e maiscola rovesciata di edizioni, diventa una m di macerata. il tutto diventa un tavolino, la cui quarta gamba viene nascosta. tutti possono usare quel tavolino, per leggere, studiare, riposare, lasciar vagare i pensieri.
nei giorni di questo anno di pandemia, che sembrano rincorrersi come la prima e l’ultima frase del primo paragrafo, che sembrano ripetersi uguali a se stesse, alle eum abbiamo lavorato a nuove regole interne e per la gestione futura, abbiamo pubblicato libri, abbiamo offerto alle studentesse e agli studenti accesso gratuito ai volumi online, abbiamo continuato a fare uscire i numeri previsti delle riviste, abbiamo rafforzato la presenza e la direzione della associazione delle university press italiane, contribuendo ad attivare un albo di referee anonimi a cui far riferimento per la valutazione delle proposte librarie, le docenti e i docenti unimc ne fanno parte in buon numero, abbiamo comprato i diritti di volumi esteri, abbiamo adottato uno standard nell uso dei font che faciliti la lettura, abbiamo adottato una pratica di uso consapevole della carta, stampando meno, on demand e incentivando la produzione di ebook.
luca de benedictis
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