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Alberico Gentili. Libro di varie letture virgiliane al figlio Roberto Mostra a grandezza intera

 
 

Informazioni

Alberico Gentili. Libro di varie letture virgiliane al figlio Roberto

(Lectionis Virgilianae Variae Liber. Ad Robertum filium, Hanau 1603)

Francesca Iurlaro (introduzione, traduzione e note di)

Disponibilità: disponibile

22,80 €

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24,00 €

Note sul testo
Il Lectionis Virgilianae Variae Liber ad Robertum filium di Alberico Gentili (Hanau, 1603) è un commento pedagogico e giuridico alle Bucoliche di Virgilio scritto da Gentili per suo figlio Roberto. Quest'opera, finora mai tradotta né in italiano, né in altre lingue, costituisce un punto di vista privilegiato per comprendere la figura di Gentili "umanista", strenuo difensore non solo della poesia virgiliana ma, più in generale, del valore eminentemente pedagogico-morale del lavoro di ermeneutica testuale. Il presente volume, pubblicato nella collana di Studi Gentiliani, si propone l’intento di dare maggiore visibilità scientifica a quest'opera, offrendone una traduzione contemporanea, preceduta da una prefazione, una corposa introduzione, e corredata di note esplicative.

Note sull'Autore
Francesca Iurlaro attualmente è post-doctoral fellow presso il Max Planck Institute for Comparative Public Law and International Law di Heidelberg. Dopo la laurea in Filosofia all'Università di Macerata, ha conseguito una laurea magistrale e un dottorato di ricerca in Diritto comparato, europeo e internazionale all'Istituto universitario europeo, e ha ottenuto delle borse di studio presso l'Università di Milano e l'Università di New York.
I suoi interessi di ricerca includono il pensiero giuridico internazionale, la storia del pensiero politico, la storia e la ricezione delle teorie del diritto naturale, il diritto e la letteratura, l'etica alimentare e i diritti degli animali.
Nel 2012 le è stato conferito il Premio Alberico Gentili per la sua traduzione in italiano alla Lectionis Virgilianae Variae Liber ad Robertum filium di Alberico Gentili, ora pubblicata dalle eum edizioni università di macerata.

Indice
Prefazione di Filippo Mignini, Della civiltà o della grammatica

Ringraziamenti

Introduzione

Alberico Gentili
Libro di varie letture virgiliane al figlio Roberto
Epistola dedicatoria

Capitolo primo. Virgilio difeso in merito alle questioni: «tegmen fagi», «cuium pecus?», «hordea». Esposizione della legge

Capitolo secondo. La fuga. Il peculio. L’aes. I Britanni; i barbari. I salici amari. Due discussioni di diritto su un verso di Ovidio. Esposizione delle leggi

Capitolo terzo. Sulla donazione mortis causa

Capitolo quarto. Il magister. Insegnamenti. Analfabetismo. Il maestro elementare. I marroni. Interpretazione della legge

Capitolo quinto. Sugli alberi tagliati e il furto manifesto

Capitolo sesto. Matrigna ingiusta. Un certo suono sgradevole. Sperare il male. Diverbio toscano. Questione di diritto

Capitolo settimo. Predizioni delle Sibille riguardanti il Signore Gesù Cristo

Capitolo ottavo. Opidum. Urbs. Civitas. Vicus. Villa. Pagus. Ogni terra produrrà ogni cosa. Color porpora. Alcune parole vetuste. Leggi esposte e molte altre cose

Capitolo nono. Il puer. Interpretazione delle leggi

Capitolo decimo. Tumulo. Stelle sotto i piedi. Arbusti. Cicale che si nutrono di rugiada. Leggi delucidate

Capitolo undicesimo. Cicerone. Tempo di composizione delle Bucoliche. Procul. Olim. Vergine. Donna. Orfeo. Figli delle muse. Elementi di diritto

Capitolo dodicesimo. Nozze turpi. Ruminare. Tracce errabonde. Pomi. Erigit alnos. Sentenza in merito alle leggi

Capitolo tredicesimo. Sui giochi

Capitolo quattordicesimo. Se è freddo nell’ombra. Defendo. Solecismo. Ricordare. Nomi doppi. Stipiti. Postumi. Leggi illustrate

Capitolo quindicesimo. Coturno. Allori vittoriosi. Fiatur e altre cose. Noci. Alcuni aspetti solenni delle nozze. Medea. Gareggiare. Il numero impari. La forza dei contrari. Qualcos’altro. Nomicum

Capitolo sedicesimo. Sulla magia

Capitolo diciassettesimo. Advena. Colono. Vati. Volgo. Cigni arguti. Spiaggia. Mare, altre cose e molte leggi

Capitolo diciottesimo. Sulla malia

Capitolo diciannovesimo. Amore indegno. Il cavallo e l’acqua di Gaio. L’oscuro Aminta. I neri vaccini. Gli abitanti dell’Arcadia. Ombre e altre cose

Capitolo ventesimo. Degli uomini ferini e delle belve mansuete

Bibliografia

Indice dei nomi

Note
Studi gentiliani 5
Collana diretta da Luca Scuccimarra, Paolo Palchetti e Vincenzo Lavenia

  • Codice ISBN (print) 978-88-6056-643-0
  • Codice ISBN (PDF) 978-88-6056-696-6
  • Numero pagine 369
  • Formato 14x21
  • Anno 2020
  • Editore ©2020 eum edizioni università di macerata
Polizia e democrazia
Eum Redazione

di Michele Turazza, Polizia e democrazia, I libri del mese, n. 216, Luglio - Agosto 2022, p. 49

“Mio padre mi ha donato un volume di letture, che confezionò durante questo quadriennio in cui ebbe a interpretare per me, allo stesso modo, anche tutte le opere di Virgilio comunemente note: così ho potuto mandarle a memoria, cosa che tu avevi ordinato e che desideravi sopra ogni cosa”: così, nel 1600, scriveva Roberto, figlio di Alberico Gentili, giurista italiano originario di San Ginesio (Macerata) e professore di diritto civile a Oxord. Nelle “varie letture”, proposte per la prima volta in traduzione italiana a cura di Francesca Iurlaro, Gentili parte dalle Bucoliche per presentare al figlio un’infinità di temi e spunti di riflessione che danno vita a una originalissima concezione di umanesimo: il valore dello studio, che richiede fatica e sacrificio, il ruolo dei magistri e dell’istruzione, l’utilizzo rigoroso delle parole, l’importanza dello studio grammaticale fin dalla più tenera età (il piccolo Roberto aveva solo 10 anni!) per la formazione dei cittadini. “Questo testo gentiliano – scrive il prof. Filippo Mignini nella Prefazione – può essere assunto come uno specchio critico della nostra attuale civiltà occidentale. Esso ci interroga profondamente riguardo all’idea di civiltà che professiamo, ai nostri metodi educativi, all’umanesimo che ci sta sfuggendo e alla crisi dei sistemi democratici occidentali, la quale, senza la coscienza civile che soltanto dall’umanesimo può essere alimentata, è destinata a risultare irreversibile”.

 
Scaffale
Eum Redazione

Per la rubrica "Scaffale" in onda all’interno di "Buongiorno Regione" e del "TG Marche" il 27 gennaio 2021 Maria Francesca Alfonsi ha segnalato il volume "Alberico Gentili. Libro di varie letture virgiliane al figlio Roberto".

Guarda la puntata (min. 16.47 ca)
https://bit.ly/3a9vL3K

 
Orizzonti della Marca
Eum Redazione

«Alberico Gentili insegna Virgilio al figlio»

di Alessandro Feliziani, Orizzonti con libri, Orizzonti della Marca, Anno VIII, n. 42, 7 novembre 2020, p. 3

Quando nel 1598 Alberico Gentili, ormai per sempre lontano dalla sua San Ginesio e stabilmente regio professore di diritto civile all’Università di Oxford, pubblica il suo più famoso e fortunato trattato «De iure belli», suo figlio Robert ha appena otto anni. Oltre all’inglese, la lingua natale, egli parla francese (idioma della madre Hester de Peigne) e italiano (lingua del padre e del nonno Matteo), ma soprattutto conosce bene il latino, del quale sa “molto a memoria”, e qualcosa di greco.
Proprio per il figlio – che oggi definiremmo fanciullo prodigio – Alberico Gentili aveva incominciato l’anno precedente a scrivere un lungo commento pedagogico alle Bucoliche di Virgilio, che viene completato nel settembre del 1598, due mesi dopo l’ottavo compleanno di Robert. Si tratta di uno dei pochi testi non strettamente giuridici di colui che è ritenuto il padre del diritto internazionale, testo che, probabilmente per i suoi contenuti prettamente umanistici, è stato a lungo ignorato dagli studiosi e che per oltre quattro secoli mai è stato tradotto, né in italiano, né in altre lingue. Ad ovviare a questa mancanza è giunta Francesca Iurlaro, assegnista di ricerca presso l’istituto Max Planck di Heidelberg, la quale, dopo aver affrontato l’opera per la sua tesi di laurea presso l’Università di Macerata (lavoro che le era valso il premio “Alberico Gentili” conferitole dal centro studi gentiliani di San Ginesio), ha dato degno compimento a ulteriori anni di ricerche e approfondimenti, pubblicando per le edizioni Eum la prima “traduzione contemporanea” del «Lectionis Virgilianae Variae Liber ad Robertum filium». Il volume, corredato di note esplicative, comprende una corposa introduzione in cui la studiosa, oltre a genesi e struttura dell’opera, affronta gli interessi di Alberico Gentili per gli studi umanistici e la “funzione edificatrice” che essi svolgono per la comprensione dell’opera giuridica dell’illustre gius-internazionalista.
«Il testo gentiliano – scrive Filippo Mignini nella prefazione – si pone come un manifesto e una norma, teorica e di metodo, di autentico umanesimo. Non è altro che una grammatica storica, intesa nell’accezione più ampia del termine: non soltanto una rappresentazione analitica e selettiva di un preciso linguaggio (in questo caso il latino virgiliano)... ma anche una rappresentazione sistematica e genetica dei modi di pensare e sentire il mondo, quindi della storia e dell’intima costituzione di una civiltà».

 
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