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I contadini a scuola
La scuola rurale in Italia dall'Unità alla caduta del fascismo
Biblioteca di HECL
La scuola rurale in Italia dall'Unità alla caduta del fascismo
Biblioteca di HECL
Quando, tra Otto e Novecento, le battagliere riviste magistrali lanciano la loro quotidiana campagna di denuncia dei mali del sistema scolastico italiano, esse coniano un'espressione paradigmatica per indicare la scuola rurale destinata ai giovani contadini: "La Cenerentola dell'istruzione". Come la protagonista della fiaba è nota per la sua remissività, per la sua mitezza ed è costretta a una vita modesta, così la scuola per i contadini langue tra enormi difficoltà nelle campagne e nelle zone di collina e di montagna della penisola e il suo modesto operato non attira l'attenzione del dibattito pubblico nazionale, né quella degli esperti di pedagogia. E sebbene le scuole rurali rappresentino, in molte comunità e centri abitati, l'unico luogo di cultura e di formazione, è pur vero che la qualità dell'insegnamento impartito sia di bassissimo livello, magari capace di dare una risposta, ancorché modesta, all'analfabetismo e alla necessità di integrare le masse contadine nella vita dello Stato, ma di certo inadatto a favorire la crescita morale, civile e intellettuale dei contadini. Un problema, quest'ultimo, che percorre senza soluzioni di continuità tutta la storia d'Italia, dall'Unità al periodo liberale, dal fascismo fino al secondo dopoguerra, e che si intreccia inevitabilmente con questioni politiche ed economiche. Tali considerazioni sono al centro di questo libro, frutto di una articolata ricerca condotta in numerosi archivi e biblioteche italiane. La ricerca si focalizza, inoltre, sulla rinnovata attenzione verso la scuola rurale da parte del mondo accademico negli anni dominati dell'idealismo pedagogico. Grazie alla rivalutazione della scuola rurale fatta da Giuseppe Lombardo Radice e al peso del suo magistero, alcune esperienze scolastiche sorte in campagna acquisirono un rilievo nazionale, tanto da assumere i contorni di vere e proprie scuole modello e addirittura di "miti pedagogici", studiati, propagandati, celebrati. Per la scuola rurale, da sempre bistratta, fu la sua "forma di riscatto".
Luca Montecchi (1983) ha conseguito il dottorato di ricerca in "Theory, technology and history of Education" presso l’Università degli Studi di Macerata. Si occupa in particolare di storia dell’istruzione popolare e rurale in Italia tra Otto e Novecento. È autore della monografia La Scuola Rurale Faina. Un’esperienza di istruzione popolare e agraria nell’Italia rurale del Novecento (eum, 2012). Fa parte, in qualità di membro, del Consiglio direttivo del Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l'infanzia dell'Università degli Studi di Macerata, oltre che del comitato di redazione della rivista «History of Education & Children's Literature».
Introduzione
Parte prima. Scuola e campagne nell’Italia tra Otto e Novecento
Capitolo primo. Le origini della scuola rurale (1859-1898)
Capitolo secondo. «Educhiamo il popolo!»: il dibattito politico e pedagogico sulla scuola rurale dalla crisi di fine secolo all’età giolittiana (1898-1921)
Capitolo terzo. La scuola rurale in camicia nera. L’istruzione nelle campagne durante il fascismo (1922-1943)
Parte seconda. «Dalle stalle alle stelle»: come la scuola rurale diventa un mito pedagogico
Capitolo primo. Tra realtà e mito: una premessa
Capitolo secondo. Alla ricerca della «scuola serena»: Giuseppe Lombardo Radice e la cultura pedagogica italiana del primo Novecento di fronte al mito della scuola Montesca
Capitolo terzo. Il «maestro dei maestri italiani delle scuole rurali»: Felice Socciarelli e la scuola di Mezzaselva
Capitolo quarto. «Un’esperienza di istruzione rurale integrale»: David Levi Morenos e le Colonie dei Giovani Lavoratori
Capitolo quinto. Una scuola tra mito e realtà: spontaneismo, metodo didattico e propaganda pedagogica a San Gersolè
Conclusioni
Indice dei nomi
Note
Biblioteca di «History of Education & Children’s Literature» 13
Collana diretta da Roberto Sani e Anna Ascenzi
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di Giacomo Cives, Vita dell’Infanzia, numero 9/10 (settembre/ottobre) del 2017, p. 21 |
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Giorgio Chiosso recensisce il volume sulle pagine di «History of Education & Children’s Literature» (HECL), XI/2 2016, pp. 465-467. |