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Ogni anno è un anno nuovo, ma il 2021 – di cui questo Report da un resoconto dettagliato – è non solo nuovo ma determinante. Nel percorso delle eum, dal loro anno di fondazione, il 2004, il 2021 costituisce un’ulteriore passo verso la realizzazione degli obiettivi originari, a cui se ne sono aggiunti altri e a cui altri se ne aggiungeranno, in modo da realizzare compiutamente un progetto di casa editrice di ateneo, che pubblichi contributi scientifici di qualità, secondo standard internazionali, nel rispetto di un codice etico, di un rapporto chiaro tra autrici, autori ed editore, e avendo una maggiore attenzione alla divulgazione scientifica e alla didattica innovativa.
Il Report che vi apprestate a leggere, parte da una traccia storica del percorso delle eum e ne sintetizza l’evoluzione della sua struttura di gestione, delle regole che ora la istituiscono, dei prodotti scientifici, dei rapporti con il Coordinamento delle University Press Italiane, dei servizi alle autrici e agli autori.
Entra poi nel dettaglio della produzione editoriale, nella sua evoluzione temporale, nelle sue tipologie, nel crescente ruolo del Open Access, nello sviluppo delle collane editoriali, delle riviste scientifiche e in fascia A-Anvur, per le rispettive aree disciplinari, delle banche dati.
Continua, con l’esposizione delle recenti statistiche di promozione e diffusione, della partecipazione a fiere ed eventi culturali, delle recensioni e dei Colloqui eum, i premi.
Il Report 2021 si conclude con i numeri delle partecipazioni studentesche alle attività del CEUM, la quantificazione della distribuzione gratuita dei testi durante il periodo della pandemia, le vendite, i costi, la top ten delle vendite, e le collaborazioni in atto.
Mentre scrivo questa nota introduttiva, l’inconcepibile ha preso di nuovo spazio nei pensieri di tanti. Una nuova guerra in Europa, dopo gli anni che ci avevano illuso sull’impossibilità di conflitti armati tra Stati europei. Nell’articolo 2, comma 4, del nuovo Regolamento eum si ribadisce che “Le EUM rifiutano, in generale e all’interno del proprio contesto specifico, comportamenti discriminatori in base al genere, alla etnia, alla lingua, alla religione, all’orientamento sessuale, alla opinione politica e alla condizione personale e sociale”. Oggi dobbiamo aggiungere, il netto rifiuto della guerra.
Luca De Benedictis
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