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“Crimen laesae maiestatis” e resistenza lecita
Un problema e il ‘classico’ studio di Mario Sbriccoli da riprendere e approfondire
Un problema e il ‘classico’ studio di Mario Sbriccoli da riprendere e approfondire
Note sul testo
Si sa che l’intento principale di Mario Sbriccoli in Crimen laesae maiestatis (1974) fu, come egli stesso scrisse nelle Conclusioni, «di valutare la questione del reato politico nella dottrina del diritto comune» ricostruendo soprattutto «il momento dell’infrazione». Analizzando quella dottrina, egli si era comunque imbattuto nel problema della differenza tra «chi è il rivoltoso e chi lo iuste resistens». Da anni la mia ricerca ha cercato di approfondire tale problema in quella stessa letteratura di diritto comune. In questo libro riprendo alcuni dei casi di studio già da me analizzati, la cui natura è riconducibile alla più generale questione del rapporto tra obbedienza e disobbedienza, tra fedeltà e infedeltà: al cuore, quindi, del problema della sovranità e dei suoi limiti tra tardo medioevo ed età moderna nelle forme e nelle pratiche del governare.
Angela De Benedictis ha insegnato Storia moderna presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Oltre a diversi saggi e alla curatela/cocuratela di volumi miscellanei, ha pubblicato presso l’editore il Mulino Repubblica per contratto. Bologna: una città europea nello Stato della Chiesa (1995); Politica, governo e istituzioni nell’Europa moderna (2001); Una guerra d’Italia, una resistenza di popolo. Bologna 1506 (2004); Tumulti. Moltitudini ribelli in età moderna (2013), poi in inglese, presso Viella, col titolo Neither Disobedients nor Rebels. Lawful Resistance in Early Modern Italy (Roma, 2018). Infine, la breve monografia “Acheronta movebo”. La resistenza di Urbino al duca Guidobaldo II (1572-1573) nella storiografia italiana della seconda metà dell’Ottocento (Ancona, Il lavoro editoriale – Società Pesarese di Studi Storici, 2023).
Indice
Introduzione
1. Congiure come difesa contro l’ingiuria (1502). Un consilium di Giason del Maino
2. Riunirsi per difendere i diritti della comunità (1539). Goncelin e un consilium di Aimone Cravetta
3. Difendersi da un principe “pacifragus” in una città del Sacro Romano Impero della Nazione Tedesca (anni ’40 del XVI secolo). Un consilium di Mariano Socini jr.
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