Note sul testo
Sbaglieremmo se pensassimo che le vere First Ladies americane siano solo quelle ritratte a colori. Eleanor Roosevelt, l’unica ad aver trascorso alla Casa Bianca ben quattro mandati, dal 1933 al 1945, ha saputo impressionare l’immaginario con la sua schiettezza, specie in ordine alle questioni razziali, la sua autonomia di pensiero – essendo stata la prima consorte presidenziale a scrivere regolarmente su giornali e periodici e a condurre programmi radiofonici –, la sua abilità diplomatica e politica in qualità di delegato degli Stati Uniti all’Assemblea Generale dell’ONU. Come Presidente della Commissione delle Nazioni Unite per i diritti umani, è universalmente considerata la madre della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948 ed è ancora oggi un fulgido esempio di libertà e determinazione femminili.
Da queste prolusioni, tenute in diverse università americane e francesi fra il 1948 e il 1958, affiora la sua capacità visionaria fuori dal comune e il convincimento ideale con cui riuscì a promuovere il dialogo fra nazioni e culture diverse per la costruzione della pace, quando il mondo era appena sopravvissuto agli orrori della Seconda guerra mondiale e un nuovo totalitarismo contendeva alle democrazie il dominio della Terra.
Indice
La battaglia per i diritti umani
Far prendere vita ai diritti umani
Discorso tenuto presso la Brandeis University (I parte)
Discorso tenuto presso la Brandeis University (II parte)
Discorso tenuto presso la Brandeis University (III parte)
Discorso tenuto in occasione del Convegno dell’Istituto Politico Democratico
Le responsabilità della guida mondiale
ECHI
Verso un ‘mondo nuovo’: una intesa comune con molti significati alle origini della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
Echi traduttivi
Note
Note
/pro-lu-ṣió-ni/ 4
La collana /pro-lu-ṣió-ni/ delle Edizioni Università di Macerata (eum) porta alla luce un tesoro rimasto sinora racchiuso negli archivi delle università italiane e straniere e lo offre a un pubblico più vasto di quello davanti al quale questi discorsi furono tenuti in occasione di solenni cerimonie di inaugurazione o chiusura dell’anno accademico o per il conferimento di titoli ad honorem. Le prolusioni contenute in questi volumi, talvolta dimenticate o mai proposte prima alla lettura, lasciano così i luoghi originari in cui furono pronunciate e danno voce - resa qui in forma scritta e spesso tradotta da una lingua diversa dall’italiano - a idee tuttora capaci di insegnamento e ispirazione: lette, infatti, come ideali macchie di Rorschach, esse sono insospettato specchio di molti degli interrogativi che percorrono le odierne società.
La sezione Echi, di cui è arricchito ciascun volume, offre al lettore ulteriori evocative risonanze, che scaturiscono anche da riflessioni di interesse traduttivo.