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Per una storia dell’assistenza ed educazione dell’infanzia abbandonata nelle Marche Mostra a grandezza intera

 
 

Informazioni

Per una storia dell’assistenza ed educazione dell’infanzia abbandonata nelle Marche

Il brefotrofio di Osimo dal primo Ottocento al secondo dopoguerra

Sofia Montecchiani

Disponibilità: disponibile

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Note sul testo
Attraverso un’ampia messe di fonti archivistiche inedite e a stampa, il presente volume si propone non solo di ripercorrere le vicende che hanno portato allo sviluppo della rete assistenziale ed educativa per l’infanzia abbandonata sul territorio nazionale e, in modo particolare, nelle Marche, ma nello specifico, tenta di ricostruire il complesso dibattito culturale e politico che portò all’istituzione del brefotrofio consorziale di Osimo. Sullo sfondo del drammatico problema dell’esposizione infantile, tale istituto marchigiano ha costituito in epoca moderna e contemporanea un emblematico modello dell’efficiente collaborazione tra potere spirituale e temporale, e tra tradizionale apostolato cattolico e moderno impegno etico-civile. Tra Otto e Novecento, di fatto, lo stabilimento osimano si mostrò capace di delineare un intervento di protezione, educazione e valorizzazione della prima infanzia, non più basato solo sui valori della solidarietà cristiana, quanto più su una nuova pedagogica concezione della carità.

Note sull'Autore
Sofia Montecchiani (Osimo 1994) è dottoranda di ricerca in Human Sciences, curriculum Education, e docente a contratto di Storia delle istituzioni educative e dell’assistenza presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, dei Beni culturali e del Turismo dell’Università degli Studi di Macerata. Attualmente collabora alle attività del Centro di documentazione e ricerca sulla storia del libro scolastico e della letteratura per l’infanzia del medesimo Ateneo e dal 2020 è membro del coordinamento redazionale della rivista scientifica internazionale «History of Education & Children’s Literature». È, inoltre, autrice di alcuni contributi scientifici sulla storia dell’educazione e delle istituzioni educative e assistenziali in epoca moderna e contemporanea.
 
 
Ringraziamenti
 
Elenco dei fondi archivistici e delle abbreviazioni
 
Capitolo primo. L’esposizione infantile nel contesto socio-culturale italiano
1.1 Lo sviluppo della rete assistenziale per gli esposti in Italia attraverso i secoli
1.2 Le Marche e il fenomeno dell’abbandono in età moderna e contemporanea
 
Capitolo secondo. Il cardinale Giovanni Antonio Benvenuti e l’impegno per la protezione della prima infanzia
2.1 Il cardinale Benvenuti e l’elaborazione del progetto dei brefotrofi consorziali di Osimo e Cingoli
2.2 Il legame politico e intellettuale con il conte Leopoldo Armaroli
 
Capitolo terzo. L’istituzione del brefotrofio consorziale di Osimo
3.1 L’origine dell’assistenza alla prima infanzia nella città di Osimo
3.2 Il dibattito per la creazione di un istituto comunale per i projetti
3.3 I regolamenti e l’attività del pio luogo osimano
 
Appendice documentaria
 
Indice dei nomi
 
Note
Biblioteca di / Library of «History of Education & Children’s Literature» 19
Collana diretta da Roberto Sani e Anna Ascenzi / Series directed by Roberto Sani and Anna Ascenzi

In copertina: Contrassegno risalente al 1839 dell’esposta femmina registrata al n. 7 dell’elenco generale del brefotrofio di Osimo. Morta il 10 febbraio 1841. Nel certificato di ingresso della bambina il simbolo è descritto come «un rosarietto di ottone rappresentante da una parte la testa di S. Paolo e dall’altra la Porta Santa» ed è attualmente conservato in ASCO, fondo Brefotrofio, f. Buste personali degli esposti (1821-1929). Foto: Sofia Montecchiani.

  • Codice ISBN (print) 978-88-6056-774-1
  • Codice ISBN (PDF) 978-88-6056-775-8
  • Numero pagine 191
  • Formato 14x21
  • Anno 2021
  • Editore © 2021 eum edizioni università di macerata
Orizzonti della Marca
Eum Redazione

Infanzia abbandonata nelle Marche

di Alessandro Feliziani, Orizzonti della Marca, Orizzonti con Libri, 3 settembre 2022, pag. III

Oggi notizie di neonati abbandonati all’interno di una chiesa, nell’aiuola di un giardino o in altri posti pubblici ben frequentati sono, per fortuna, sempre più rare e, proprio per questo, finiscono per avere una grande eco nei giornali e nei notiziari televisivi. Un tempo, invece, fino a gran parte del secolo scorso e soprattutto nei secoli precedenti, tali abbandoni erano frequentissimi e non destavano alcun scalpore. Per secoli, fino alla sua abolizione avvenuta per legge nel 1923, quasi tutti i monasteri avevano la famosa “ruota” dove si poteva lasciare il neonato nella certezza che qualcuno si sarebbe preso cura di lui.
A questo tema è dedicato un volume con il quale la Eum, casa editrice dell’Università di Macerata, ha dato alle stampe uno studio di Sofia Montecchiani, giovane dottoranda in scienze umane presso il dipartimento di scienze della formazione dello stesso ateneo maceratese. Il saggio, che costituisce il diciannovesimo titolo della collana «Biblioteca di storia dell’educazione e della letteratura per l’infanzia», diretta da Roberto Sani ed Anna Ascenzi, approfondisce il drammatico problema dell’esposizione infantile nelle Marche e il complesso dibattito culturale e politico che portò nel 1838 all’istituzione del brefotrofio di Osimo (consorziato con quello di Cingoli). L’istituzione osimana fu fortemente voluta dal vescovo locale, cardinale Giovanni Antonio Benvenuti, il quale ebbe il supporto di diverse personalità laiche, tra le quali si distinse il conte maceratese Leopardo Armaroli. Nel contesto dello Stato pontificio il brefotrofio di Osimo rappresentò l’emblema di una allora moderna concezione di educazione e il «risultato di una proficua collaborazione tra i principi cardine della morale cristiana e quelli laici dell’impegno etico-civile».
L’autrice pone in evidenza come in passato, proprio grazie all’apertura dei brefotrofi e altre similari istituzioni, si sia sviluppato un cruciale collegamento tra assistenza ed educazione nei confronti della prima infanzia. Il volume, oltre a un utile indice dei nomi, offre un’ampia appendice documentaria, dove figura, tra l’altro, un circostanziato rapporto del conte Armaroli in merito alla costituzione dei due brefotrofi consorziati di Cingoli e Osimo e il regolamento per la loro amministrazione degli stessi.

 
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