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Dalle chiavi della sapienza alla professione dell'umanista nel Cinquecento Mostra a grandezza intera

 
 

Informazioni

Dalle chiavi della sapienza alla professione dell'umanista nel Cinquecento

Scritti sulla scuola dal Medioevo al Rinascimento

Rino Avesani

Disponibilità: disponibile

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Note sul testo
Dei cinque scritti qui riproposti il primo è dedicato alle chiavi della sapienza, con particolare attenzione alla Vita scolastica di Bonvesin da Riva e all’anonimo trattatello Rudium doctrina (Liber quinque clavium sapientie) che probabilmente Bonvesin ebbe presente. Nel secondo al centro dell’attenzione è l’anonimo ritmo, scritto a Bologna nella seconda metà del Duecento, in cui piangono la morte del grammatico Ambrogio numerosi testi, anche minori, non tutti usati nell’insegnamento ma a Bologna conosciuti; a ciò seguono considerazioni sull’ottocentesco titolo Liber Catonianus che, a giudizio dell’A., dovrebb’essere abbandonato a favore dell’espressione libri o auctores minores, come avveniva nel Medioevo. Seguono nel capitolo terzo notizie e osservazioni varie sulla scuola di base, con particolare riguardo alle Marche, e nel capitolo quarto considerazioni sulla storia – sui maestri soprattutto – dello Studium di Roma nel Quattrocento. Nell’ultimo capitolo, che si apre con il ricordo dei contributi di Kristeller e Campana sull’origine e il più antico significato della parola ‘umanista’, alle nove occorrenze del lemma presentate nel saggio del 1970, qui ne sono aggiunte altre undici.

Note sull'autore
Rino Avesani è professore emerito dell’Università di Roma “La Sapienza”. Scrittore latino della Biblioteca Vaticana, dal 1970 al 1976 docente all’Università di Macerata, dove è stato anche Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia. Dal 1976 al 2006 ha insegnato Filologia medievale e umanistica e Lingua e letteratura latina medievale a “La Sapienza”. Socio di istituzioni culturali, cofondatore e condirettore di riviste e collane scientifiche, dal 2012 è socio della Reial Acadèmia de Bones Lletres di Barcellona. I suoi studi vertono sulla storia della scuola nel Medioevo e nell’Umanesimo, sulla cultura veronese dall’Alto Medioevo al Quattrocento, su papa Pio II e gli uomini della sua cerchia.
 
Indice
Premessa
 
Capitolo primo. «Leggesi che cinque sono le chiavi della sapienzia»
 
Capitolo secondo. Il primo ritmo per la morte del grammatico Ambrogio e il cosiddetto «Liber Catonianus»
 
 
Capitolo quarto. Appunti per la storia dello Studium Urbis nel Quattrocento
 
Capitolo quinto. La professione dell’«umanista» nel Cinquecento
 
 
 
Note

In copertina: Bartolomeo Cipolla, Cautelae, Lione, Jean Crespin, 1535, silografia del frontespizio (Università di Macerata, “Fondo Marsili Feliciangeli”, 8.13)

  • Codice ISBN (print) 978-88-6056-618-8
  • Codice ISBN (PDF) 978-88-6056-701-7
  • Numero pagine 207
  • Formato 14x21
  • Anno 2019
  • Editore © 2019 eum edizioni università di macerata
Litterae Caelestes
Eum Redazione

di Maria Paola Saci, «Litterae Caelestes. Rivista annuale internazionale di paleografia, codicologia, diplomatica e storia delle testimonianze scritte», Nuova serie, vol. X (2019)

Il volume raccoglie cinque saggi pubblicati tra il 1965 e il 2001, ampliati e aggiornati sulla base delle nuove riflessioni dello studioso e dei risultati della bibliografia successiva, della quale viene dato ampio conto. Come chiarisce il sottotitolo, l’insieme dei saggi traccia una storia della “scuola” dal Medioevo all’età umanistica e rinascimentale. Un percorso lungo che Avesani fa partire da un esame delle “cinque chiavi della sapienza”: che procede à rebours, dal Libro di buoni costumi di Paolo da Certaldo, una raccolta in volgare di “buoni asempi e buoni costumi e buoni proverbi e buoni ammaestramenti”: per usufruire dei quali al lettore è richiesto il possesso delle cinque chiavi della sapienza: temere Iddio, onorare il tuo maestro; continuamente leggere; continuamente domandare ...; ricevere bene nella mente tua quello che leggi che ‘mpari ...”.

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