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Dalle Marche all’Europa. Il Diario di Elisabetta Bruti Liberati in viaggio per Londra (1851) Mostra a grandezza intera

 
 

Informazioni

Dalle Marche all’Europa. Il Diario di Elisabetta Bruti Liberati in viaggio per Londra (1851)

Donatella Fioretti

Disponibilità: disponibile

22,80 €

Prezzo ridotto!

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24,00 €

Note sul testo
Diario dalla fisionomia ambivalente quello di Elisabetta Bruti Liberati. Da un lato, «scrittura di viaggio» attenta alla descrizione minuziosa di luoghi, cose, usanze, dall’altro, testo che partecipa della natura degli ego-documenti e come tale usato qui per cogliere la fisionomia e l’habitus mentale, altrimenti inafferrabile della gentildonna, che non è alla ricerca di libertà nell’altrove. Ella si muove con due uomini al fianco a fini di conoscenza e di svago e scopre un “mondo nuovo”, radicalmente diverso dal suo, e non solo per il progresso della vita materiale (l’acqua corrente nelle case, per esempio), ma per usi e costumi: l’educazione dei ragazzi in Inghilterra, il ruolo diverso delle donne nel mondo del lavoro in Francia e Inghilterra, l’attitudine al rispetto delle regole in Prussia. Così il viaggio diventa un continuo, implicito confronto tra l’ambiente della Marca e l’Europa, che rafforza in Elisabetta la percezione della propria identità come “italiana” e come donna che registra l’alterità, apprezzandola, ma, si direbbe, è appagata dall’essere la donna che è.

Note sull'autrice
Donatella Fioretti, già docente di Storia moderna presso l’Università di Macerata, muovendo da iniziali interessi per lo studio della struttura socioeconomica dell’area marchigiana, ha volto poi l’attenzione al ceto dirigente della periferia pontificia nelle sue articolazioni istituzionali e nella sua composizione sociale. Un altro filone delle sue ricerche concerne la storia della cultura in un’accezione comprensiva sia dell’evoluzione dell’alfabetizzazione e della scolarità nell’800 e nel primo ‘900, sia della circolazione delle idee nei ceti nobiliari pontifici del ‘700.
Il presente volume rientra negli interessi, maturati da tempo, per varie forme di “scritture dell’io” (lettere, diari, ecc.). In questo settore ha pubblicato nel 2003 Una gentildonna romana nella bufera della rivoluzione. Lettere di Erminia Alborghetti alla figlia (1848-1849) e sta curando l’edizione del diario spirituale del medico Boccanera e della sua corrispondenza con il figlio.

Indice
Abbreviazioni

Alla ricerca di Elisabetta

Giambattista Bruti Liberati

Elisabetta Ricci

Il viaggio

Criteri di edizione

Diario di Elisabetta Bruti Liberati in viaggio per Londra (1851)
Preambolo

Appendice
Lettere
Immagini

Indice analitico dei nomi

Note
In copertina: James Pollard, Trafalgar Square (Denver, Berger Collection)

  • Codice ISBN (print) 978-88-6056-536-5
  • Numero pagine 267
  • Formato 17x24
  • Anno 2017
  • Editore © 2017 eum edizioni università di macerata
Orizzonti della Marca
Eum Redazione

Diario di una turista di metà ’800

di Alessandro Feliziani, Orizzonti della Marca, Orizzonti con Libri, 30 luglio 2022, pag. III

Il turismo è oggi la principale industria del mondo, ma non è sempre stato così. Nei secoli passati a viaggiare per turismo, specialmente all’estero, erano essenzialmente artisti, aristocratici e persone con grande disponibilità economica. Le narrazioni dei loro viaggi sono diventate anche opere letterarie, come nel caso di Wolfgang Goethe e, molto prima, di Michele de Montaigne, che visitò anche le Marche. In questo filone di racconti di viaggio ben s’inserisce il “diario” della nobildonna Elisabetta Ricci (1811 – 1890), che a metà dell’Ottocento, insieme al marito Giovanni Battista Bruti Liberati (1801 – 1868), discendente di una famiglia originaria di Visso, parte da Macerata per un lungo viaggio in Europa. Il diario, «scritto con calligrafia sottile ed elegante su 523 colonne di mezza facciata per pagina», conservato nella biblioteca Mozzi-Borgetti di Macerata, è stato pubblicato dalla professoressa Donatella Fioretti in un volume edito da Eum, casa editrice dell’ateneo maceratese.
Il tour in Europa dei coniugi Bruti Liberati inizia il 21 agosto 1851, per concludersi con il rientro a Macerata il 30 ottobre, dopo aver attraversato parte dell’Italia, l’intera Francia, parte dell’Inghilterra, quindi la Germania e l’Austria.
Settantuno giorni di spostamenti e soggiorni, che – osserva l’autrice del volume – Elisabetta annota con grande scrupolo e precisione nel diario, «redatto secondo una scansione precisa di tempi e luoghi». Nel giorno della partenza, ad esempio, si legge che il viaggio inizia alle ore 2 e mezza di notte con una vettura a due cavalli. Dopo aver attraversato Tolentino, Elisabetta e suo marito fanno sosta a Muccia per una “piccola refezione”. Quindi proseguono per Foligno, dove alle 6 e un quarto della sera prendono alloggio alla locanda “La Croce Bianca”. Tappa dopo tappa il quindicesimo giorno (4 settembre) i coniugi Bruti Liberati, ai quali nel frattempo si è unito il cognato di Elisabetta, Liberato Liberati, arrivano a Londra. Il soggiorno londinese, che più degli altri entusiasma Elisabetta, si protrae per dieci giorni. Quindi proseguono per Parigi per un soggiorno ancora più lungo e, solo al momento di ripartire per Bruxelles, Elisabetta scopre – dolendosene per non averlo potuto incontrare – che nella capitale francese era presente in quei giorni il loro concittadino marchese Domenico Ricci. Spesso all’inizio di ogni pagina del diario sono descritte le frequenti “levatacce mattutine”, dovute agli spostamenti da una città all’altra. Il 6 ottobre inizia il soggiorno a Berlino, poi Dresda, Lipsia, Vienna, Trieste, Ancona e quindi Macerata, dove il lungo viaggio si conclude alle 5 e tre quarti pomeridiane del 30 ottobre e – scrive Elisabetta - «grande è stato il piacere di rivedere la nostra casa».
Nel “Diario” c’è sempre un’attenta e minuziosa descrizione dei luoghi, degli spettacoli teatrali cui Elisabetta assiste, dei costumi e delle usanze locali, ma nello stesso tempo – fa notare nel saggio introduttivo la professoressa Fioretti – emerge anche una scrittura autobiografica, in cui Elisabetta Bruti Liberati «racconta di sé, scrive delle proprie azioni, pensieri e sentimenti».

 
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