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La comunicazione come questione antropologica
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L’universo della comunicazione ci incanta per gli improvvisi bagliori e lampi, che vi si accendono ad illuminare a giorno e per platee sempre più globali, zone d’essere fino a quel momento poco o nulla fruibili. Oscuro resta però per noi il cuore pulsante dell’universo della comunicazione. Ciò è all’origine del paradosso contemporaneo per il quale è proprio l’epoca della comunicazione globale e di massa, oltre che del maggior sviluppo dei mezzi di comunicazione, che si è trasformata nel tempo dell’incomunicabilità. Occorre dunque tornare ad occuparsi di quella facoltà unica per la quale gli uomini sono in grado di portare "creativamente" allo scoperto il λòγος che mette-in-comunicazione le potenzialità del mondo. Agenti reali di tale ripresa comunicativa sono oggi le donne, che stanno mettendo mano al "comunicare" per ricomporre il mondo!
Note sull'autore
Daniela Verducci è professore associato di Filosofia Morale all’Università di Macerata. I suoi interessi di ricerca, oltre al pensiero di M. Scheler e alla fenomenologia della vita di A.-T. Tymieniecka, si estendono ai problemi contemporanei legati alla comunicazione in vista della delineazione di una philosophia prima per l’epoca post-metafisica. Tra i suoi scritti più recenti: Going through Post-Modernity with the Phenomenology of Life (Bucharest 2010); Germinazioni teistiche nell’epoca della post-metafisica, in «Ricerche teologiche», 1, 2011.
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