“Alexander Fleming. Come un pedone sulla scacchiera”, è un libro appartenente alla collana eum /pro-lu-sio-ni/, la quale si offre di riportare alla luce discorsi tenutisi in occasione di inaugurazioni o chiusure dell'anno accademico, o, come in questo caso, per il conferimento di titoli ad honorem. Alexander Fleming (1881-1955) fu un medico, farmacologo e biologo scozzese noto per la scoperta della penicillina, che gli permise di vincere il premio Nobel per la medicina nel 1945.
Il libro, come altri esempi della catena /pro-lu-sio-ni/, è un tascabile, e non presenta un grande numero di interventi al suo interno, i quali possono essere divisi in due parti separate. La prima è costituita da un'introduzione, la quale si riferisce al discorso che Fleming tenne all’associazione degli Alumni in occasione del Commencement Day, giorno in cui ricevette la sua laurea honoris causa, e dal primo capitolo in cui spiega gli avvenimenti che portarono alla scoperta della penicillina; gli altri due capitoli, invece, sono degli approfondimenti sulla penicillina da un aspetto chimico e farmacologico, portati avanti da Howard W. Florey (1898-1968) e da Ernst B. Chain (1906-1979, anch'essi vincitori del Nobel per la medicina nel 1945.
Nella prima parte è possibile trovare una spiegazione al particolare titolo del libro, “Come un pedone sulla scacchiera”, il quale si riferisce proprio al discorso che Fleming propone per ringraziare l'università di Oxford, cui era molto legato, e in cui esprime il ruolo che il destino ha avuto sulla sua vita muovendolo, per l'appunto, come un pedone sulla scacchiera, permettendogli di affrontare quell'intreccio di eventi che lo avevano fatto incappare nelle sue scoperte e coronare alla storia. Le scoperte in questione sono la lisozima, un agente fermentante presente nei tessuti e nelle secrezioni umane, che ha la straordinaria capacità di dissolvere i batteri, e la penicillina, il primo antibiotico estratto naturalmente. Queste scoperte contribuirono a creare un modo di pensare originale, che il medico cercò di trasmettere con questo discorso ai giovani ricercatori: lavorare duramente non basta, se non si è pronti a tenere la mente aperta per cogliere tutto ciò che esula dall'ordinario.
La penicillina, fulcro di questo piccolo libro, decisamente esulava dall'ordinario. L'osservazione della spora descritta nel primo capitolo fu frutto di un avvenimento fortuito verificatosi tramite la contaminazione accidentale di una piastra di coltura batterica di stafilococchi da parte di una muffa, la cui proliferazione aveva causato, all'interno delle colonie, un processo di lisi. Le ulteriori analisi portarono al primo utilizzo pratico su coltura differenziale e alla conclusione che la penicillina fosse batteriostatica, battericida e batteriolitica, (proprietà possedute solo tramite purificazione) e rapidamente diffusibile.
La seconda parte, come già detto, riguarda alcuni approfondimenti sull'argomento da un punto di vista chimico e farmacologico. Il primo approfondimento è quello di Howard. W. Florey, il quale nella stessa occasione si ricollegò alle spiegazioni sulla penicillina e i processi che hanno portato alla sua scoperta, concentrandosi però sul fiorire delle ricerche del tempo sulle sostanze antibatteriche, prendendo in considerazione le metodiche e le direttrici che si stavano sviluppando in quegli anni. Ernst B. Chain, poi, torna sull'argomento protagonista analizzando con dovizia di dettagli la struttura chimica delle varie tipologie di penicilline.
È da sottolineare che questo campione di eum /pro-lu-sio-ni/, come altri di questa collana, ha la straordinaria capacità di riportare l'attenzione su determinati capitoli della storia e determinate personalità che al giorno d'oggi sono date spesso per scontate. I discorsi in questione raramente sono complessi e risultano di facile comprensione anche al pubblico meno esperto, che sarà accompagnato passo dopo passo da illustrazioni, schemi e immagini.
Il form factor ridotto rappresenta poi, per chiunque decida di acquistare questo libro, un invito a portare a termine la lettura (rispetto ad altri lavori più voluminosi), e a godersela integrandola alla perfezione nella routine quotidiana, essendo il libro in questione facilmente trasportabile.