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Proposte e ricerche n. 85

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  • Codice ISBN (print) 978-88-6056-739-0
  • Codice ISSN (print) 0392-1794
  • Numero pagine 245
  • Formato 17x24
  • Anno 2021
  • Editore © 2021 eum edizioni università di macerata
  • The Journal web site: https://proposteericerche.univpm.it/
Orizzonti della Marca
Eum Redazione

Grano e pasta, una storia (anche) marchigiana

di Alessandro Feliziani, Orizzonti della Marca, Orizzonti con Libri, 26 febbraio 2022, pag. III

Capita molto raramente che una pubblicazione a carattere storico-scientifica – richiedendo anni di ricerche e di preparazione - possa uscire proprio nel momento in cui il tema di studio si trovi a vivere una particolare attualità. Rappresenta, pertanto, una fortunata coincidenza l’uscita del n. 85 di «Proposte e ricerche», che dedica la sezione monografica a due simboli dell’Italia rurale e della buona tavola: il grano e la pasta.
L’ultimo numero della “rivista semestrale di economia e società nella storia dell’Italia centrale”, infatti, è uscita a chiusura dell’anno in cui le Marche hanno consolidato la propria quarta posizione tra le regioni italiane per produzione di grano duro, ma anche nelle settimane in cui il prezzo del grano ha raggiunto i suoi massimi storici e nei giorni in cui i ricercatori dell’università di Pechino hanno annunciato di aver clonato il gene Rht8 introdotto un secolo fa da Nazareno Strampelli, agronomo e genetista nato a Crispiero di Castelraimondo, per ottenere varietà di frumento adatte a terreni aridi.
Tre situazioni contingenti che fanno crescere l’interesse per il lavoro svolto da Alessandra Cioppi, Manuela Militi, Renato Covino, Matteo Ajani, Silvio Di Majo, Daniela Brignone, studiosi che con i loro saggi tracciano questa particolare “storia italiana” nel corso dei secoli, dal periodo tardo-medievale fino alla seconda metà del Novecento. Grano e pasta, insieme alla molitura dei cereali, rappresentano «un comparto – scrive nell’introduzione Francesco Chiapparino – intimamente legato all’identità nazionale» e il percorso storico che si dipana nei vari capitoli finisce per coincidere con il modello gastronomico. La storia della pasta, che è anche storia della cucina italiana, può essere letta sotto più aspetti: antropologico, gastronomico, economico.
Già all’inizio del secolo scorso nelle Marche erano censite novantaquattro “fabbriche di pasta”, di cui quasi la metà nella provincia di Macerata, con una produzione media di due chilogrammi e mezzo per abitante. Oggi in Italia se ne consuma in media dieci volte di più. La pasta è centrale nella dieta mediterranea ed è diventata fonte di ispirazione di chef internazionali.
Si va sempre più affermando anche una corrente culturale del «mangiare bene e mangiar sano», che ha portato il consumatore a tenere sotto controllo la tracciabilità della pasta, dando preferenza non solo ai grani nazionali ma anche ai cosiddetti “grani antichi”, come ad esempio la varietà “senatore Cappelli”, selezionata da Strampelli nel 1915 e assurta in questi anni a nuova notorietà.

 
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