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edizioni università di macerata

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Carissimi Primo, Anne ed Elie

Studi e interventi per la Memoria della Shoah nelle università, nelle scuole e nei musei d'Italia

With a contribution by Judith Katzir

Clara Ferranti (edited by)

Il tempo, la storia e la memoria

15,20 €

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16,00 €

This volume launches the “Strumenti per la didattica” line in the “Il tempo, la storia e la memoria” series and brings together contributions by the two eminent scholars of the Shoah who worked together on two courses entitled The History and Teaching of the Shoah offered by the University of Macerata in October 2013 and 2014. The courses were organised by the University Network for the International Holocaust Remembrance Day. The volume also includes an essay written by the Israeli writer Judith Katzir. The studies cover topics ranging from history to philosophy, from literature to art, all the way to educational experience and the discovery of several commemoration sites in the Marche region. The intent is to provide schools with the appropriate educational tools needed to transmit to the younger generations thoughtful and in-depth knowledge of the genocide perpetrated by the Nazi and Fascist regimes. It also seeks to instill the fundamental values of remembering, responsibility and freedom.

About Clara Ferranti
Clara Ferranti is a researcher of Glottology and Linguistics at the Department of Humanities at the University of Macerata, where she teaches General Linguistics and Articulatory Phonetics in the Bachelor’s and Master’s degree courses. Her scientific interests and publications focus mainly on the English language spoken in Ireland, the history of linguistic thought, the theory of language, semantics, sociolinguistics and phonetics. Together with Paolo Coen, she directs the “Il tempo, la storia e la memoria” series. In 2013, she became the scientific and administrative director of the course entitled “The History and Teaching of the Shoah” organised by the University Network for the International Holocaust Remembrance Day for various Italian universities. She also collaborates with the work group of the Regional Council of the Marche region for the coordination and promotion of the initiatives organised for the Holocaust Remembrance Day.

  • Codice ISBN (print) 978-88-6056-484-9
  • Numero pagine 315
  • Formato 14x21
  • Anno 2016
  • Editore © 2016 eum edizioni università di macerata
La rucola
Eum Redazione

In memoria di Elie Wiesel: seminario di ricerca e disseminazione della Memoria

Intervistata Clara Ferranti, organizzatrice del corso che vede l’Università di Macerata in prima linea

di Simonetta Borgiani

L’università di Macerata ha istituito un seminario formativo per insegnanti che si svolgerà il giorno 20 ottobre 2016, denominato “In memoria di Elie Wiesel, seminario di ricerca e disseminazione della Memoria”. Abbiamo incontrato l’ideatrice e organizzatrice del corso, la professoressa Clara Ferranti cui abbiamo rivolto alcune domande.

In che cosa consiste questo corso?
“È una singola giornata di studio, gratuita, rivolta a insegnanti con rilascio di crediti formativi, ma anche a studenti, tanto che alcuni docenti arriveranno con le loro classi, e a quanti vorranno partecipare per personale interesse sull’argomento.

Ci illustra l’argomento?
“Il corso riguarda la trasmissione della memoria della Shoah, passando attraverso l’arte, la musica, la danza, il teatro. Avremo artisti e membri di associazioni culturali che rappresenteranno la Shoah non solo come sterminio del popolo ebraico, ma anche come espressione estrema del razzismo, quando un uomo arriva a togliere la vita a un altro uomo. Al mattino avremo conferenze e performance mentre nel pomeriggio ci recheremo all’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, per una visita guidata al cosiddetto Campo di Urbisaglia”.

All’Abbazia di Fiastra c’era un Campo di Concentramento?
“Sì, era un centro provvisorio di detenzione, dove furono internati un centinaio di ebrei che in seguito furono trasferiti a Sforzacosta e da lì deportati verso i campi di sterminio tedeschi. Era allestito in alcuni locali di Villa Giustiniani Bandini, che visiteremo appunto il pomeriggio del 20 ottobre grazie a un permesso speciale: i locali non sono del tutto agibili, e gli interni sono rimasti intatti, così come gli internati li hanno lasciati. Di impatto emotivo sono i graffiti, i disegni e le iscrizioni fatti dagli stessi internati sulle pareti, immagini che esprimono le loro paure, i sogni, i ricordi”.

Come è nata l’idea di questo corso?
“L’idea è nata nel 2011, con la costituzione della “Rete Universitaria per il Giorno della Memoria”, alla quale ha ben presto aderito anche la Università di Macerata, con l’intento di affiancare all’evento istituzionale del 27 gennaio, un altro giorno di ricordo e di approfondimento sulla Shoah, da vivere con più consapevolezza, al di fuori di schemi imposti. Il giorno di riferimento scelto è il 16 ottobre, data del famigerato Sabato Nero, quando nel 1943 Il tenente delle SS Kappler fece irruzione nel ghetto di Roma per catturare e deportare ad Auschwitz più di mille ebrei romani.

Gli atenei aderenti si sono attivati subito organizzando, nei giorni vicini a questa ricorrenza, corsi di storia e didattica in contemporanea. Dagli atti di questi lavori sono nate due collane editoriali, una delle quali è edita presso le Edizioni Università di Macerata, dal titolo “Il tempo, la storia e la memoria”. Dopo i primi due è in uscita il terzo volume dal titolo “Carissimi Primo, Anne ed Elie”, nomi corrispondenti ai notissimi scrittori Primo Levi, Anne Frank e Elie Wiesel, quest’ultimo scomparso il 2 luglio di quest’anno, motivo per cui il corso è a lui dedicato”.

Quale è la risposta delle Istituzioni a questa iniziativa?
“Molto ben accolta, abbiamo ottenuto collaborazione, patrocinio e sostegno da Comunità Ebraiche, Regioni, Province, Ambasciate, che partecipano puntuali e con vivo interesse alle giornate di lavoro”.

Il punto di forza di questa Rete?
“L’entusiasmo, e la certezza che se ci crederemo noi insegnanti riusciremo a trasmettere agli studenti, alle nuove generazioni, l’educazione alla libertà e all’onestà: solo avendo la capacità di sfuggire ai condizionamenti, all’omologazione, all’obbedienza senza comunicazione, si potrà evitare che il male ritorni. Questo male che si manifesta in tanti aspetti del vivere, con dinamiche che possono coinvolgerci tutti, togliendoci la facoltà di discernimento e di decisione che sono alla base delle nostre scelte”.

Sull’attestato di partecipazione leggiamo una frase di Eliezer Wiesel: “Mai dimenticherò quella notte, la prima notte nel campo, che ha fatto della mia vita una lunga notte”.

http://larucola.org/2016/10/16/in-memoria-di-elie-weisel-seminario-di-ricerca-e-disseminazione-della-memoria/

 
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