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«Un'altra scuola... per un altro paese»

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  • Autore Ascenzi Anna, Sani Roberto
  • Codice ISBN (print) 978-88-6056-399-6
  • Linea Editoriale eum dir
  • Numero pagine 437
  • Formato 14x21
  • Anno 2014
  • Editore © 2014 eum edizioni università di Macerata
  • The Journal web site: http://www.hecl.it
History of Education & Children’s Literature (HECL) XI/1 2016
Eum Redazione

Simonetta Polenghi, Carmen Betti, Giorgio Chiosso, Gianfranco Bandini, “L’opera dell’Associazione nazionale per la fondazione di Asili rurali per l’infanzia di Ottavio Gigli in un recente contributo”, in «History of Education & Children’s Literature» (HECL), XI/1 2016, pp. 395-421.

L’articolo è disponibile nella sezione Download.

 
Notiziario del Centro di Documentazione
Eum Redazione

Il volume è stato segnalato nel Notiziario del Centro di Documentazione di Pistoia, n. 250, maggio-giugno 2016, anno XLVII

 
Rivista di storia dell'educazione
Eum Redazione

di Domenica F.A. Elia, Rivista di storia dell’educazione, Periodico del Centro Italiano per la Rivista Storico-Educativa, 2/2015, pp. 288-289.

L'opera di Ascenzi e di Sani esamina il ruolo svolto dal letterato ed educatore romano Ottavio Gigli (1816-1876) nella costituzione dell'Associazione Nazionale degli Asili Rurali per l'Infanzia, fondata a Firenze nel 1866, allo scopo di «preparare nel modo più facile e conveniente al contado l'istruzione del popolo» (p. 70), contribuendo così al processo di nation-building. Il volume, attraverso una rigorosa disamina di fonti archivistiche inedite, molte delle quali contenute all'interno del fondo "Ottavio Gigli", conservato presso l'Archivio Storico dell'Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa di Firenze, è strutturato in quattro capitoli che procedono alla disamina delle origini e degli sviluppi dell'Associazione Nazionale degli Asili Rurali per l'Infanzia, concepita per favorire l'istituzione di "asili-scuola" all'interno delle aree rurali, laddove le scuole elementari di grado inferiore, istituite dalla legge Casati del 1859, avevano dimostrato la loro inefficacia nel contrastare l'analfabetismo e l'evasione scolastica. L'Associazione — ispirata al modello anglosassone — intendeva combattere contro lo «statalismo scolastico», a favore dell'ingresso delle élites aristocratico-borghesi nella gestione e nell'organizzazione degli asili rurali.
La ricerca condotta nel corso del primo capitolo si sofferma sui trascorsi di Gigli a Roma negli anni Quaranta, durante i quali si dedicò allo sviluppo dell'istruzione popolare nella capitale dello Stato pontificio. Nel 1847 Gigli fu tra i promotori della Società degli Asili Infantili di Roma, con l'obiettivo di educare i fanciulli delle borgate popolari di Roma e della campagna. La sua esperienza a Roma si concluse nel 1851, all'indomani degli eventi del 1848, che avevano condotto Gigli all'arresto per un breve periodo, per le sue idee liberali e il servizio prestato sotto la Repubblica Romana. Nel secondo capitolo si approfondiscono le circostanze che condussero all'istituzione dell'Associazione, alla quale presero parte esponenti politici e culturali dell'area moderata nazionale, fra i quali l'ex presidente del Consiglio Bettino Ricasoli, due ex ministri della Pubblica Istruzione Terenzio Mamiani e Carlo Matteucci, e gli educatori Gino Capponi e Niccolò Tommaseo: la fondazione dell'Asilo rurale di Castello nel 1862, nel territorio di Sesto Fiorentino sarebbe stata, nelle intenzioni di Gigli, il primo passo verso l'istituzione di un modello differente da quello aportiano, da diffondersi in tutta la Penisola, nel quale i bambini, «previo il pagamento di una modesta tassa, vi restino dai quattro o cinque anni fino ai nove ricevendovi tutta quella educazione e istruzione […] [all'interno di] questa combinazione d'asilo e scuola primaria» (pp. 86-87).
Le vicende del primo quinquennio dell'Associazione costituiscono il tema affrontato nel terzo capitolo: il 18 ottobre 1868 fu approvata la proposta della Direzione dell'Associazione di trasformare gli asili rurali in asili-scuola, sostituendoli, nelle campagne, alle scuole elementari inferiori. Proprio su questa proposta, tuttavia, s'innescò un durissimo scontro con il Ministero della Pubblica Istruzione — affrontato nel quarto capitolo dell'opera — in merito all'interpretazione dell'art. 14 del Regolamento per l'istruzione elementare, (1860), il quale stabiliva che «le scuole fondate da particolari corporazioni, da associazioni private o da privati individui a beneficio del pubblico saranno tenute in conto ed a sgravio totale o parziale degli obblighi del Comune, sempreché siano mantenute in conformità delle leggi» (p. 134). Prevalse, infatti, una linea interpretativa avvalorata nel 1870 dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione che dichiarava insostituibili le scuole elementari inferiori con gli asili rurali, limitandone la presenza solo laddove i Comuni non fossero stati tenuti per legge a istituire le proprie scuole, ossia ai centri con meno di 500 abitanti e alle borgate dei Comuni incapaci di provvedere allo stabilimento di scuole in ciascuna di quelle. Sottesa a questo durissimo scontro, che si risolse con la sconfitta dell'Associazione e con il ridimensionamento dei suoi programmi e degli ambiti legislativi entro i quali operare — nonostante fossero stati aperti più di 400 asili nei primi cinque anni di attività dell'Associazione — erano la necessità ribadita dallo Stato di fortificare la sua presenza nel settore dell'istruzione, all'indomani dei contrasti sempre più forti tra questo e la Chiesa, sfociati nella «Questione romana».
Completa il volume, una ricca appendice documentaria, provvista di un rigoroso apparato critico, strutturata in due sezioni: nella prima, curata da Ascenzi, sono stati inclusi 20 documenti, costituiti da circolari, verbali e comunicazioni relativi all'Associazione Nazionale degli Asili Rurali per l'Infanzia. Nella seconda, curata da Sani, sono presentati cinque carteggi, intercorsi fra Gigli e alcune personalità legate all'Associazione: Carlo Matteucci, primo presidente del sodalizio dal 1866 al 1868, Niccolò Tommaseo, Gino Capponi, Bettino Ricasoli e Terenzio Mamiani, che fu il secondo presidente dell'Associazione dal 1869 al 1873. Il volume, in conclusione, indaga una realtà storica-educativa a lungo trascurata dalla storiografia del settore: le cause di questa «rimozione» devono essere ricondotte, secondo gli autori, agli orientamenti di studio tesi a privilegiare l'opzione statalista in campo educativo e scolastico, contrapposta allo scarso peso attribuito all'iniziativa privata, alla quale, invece, tendeva l'Associazione per gli Asili rurali. Cases-histories diversi da quelli riconducibili alle categorie tradizionali di interpretazione storiografica, come quello presentato nell'opera di Ascenzi e di Sani, quindi, si pongono come modelli di analisi utili a ristrutturare le categorie interpretative entro le quali tradizionalmente, invece, sono state condotte le ricerche storiche-educative in Età Liberale.

 
Orientamenti Pedagogici
Eum Redazione

di Francesco Casella, Orientamenti pedagogici, 62, 2, aprile-maggio-giugno 2015, p. 440

Il volume fa riemergere dall'oblio o, come scrivono gli Autori, dalla «rimozione storiografica» (Introduzione, p. 11) le origini e gli sviluppi della «Associazione Nazionale degli Asili Rurali per I'Infanzia», fondata a Firenze nel 1866 dal letterato e educatore romano Ottavio Gigli (1816-1876). Fondato su un'ampia ricerca di fonti archivistiche e a stampa, il volume ricostruisce le vicende della «Associazione Nazionale degli Asili Rurali per l'Infanzia», che aveva il sostegno, tra gli altri, di Terenzio Mamiani, Carlo Matteucci, Bettino Ricasoli, Gino Capponi e Niccolò Tommaseo. La lotta all'analfabetismo rurale e una diversa concezione dell'opera educativa, rispetto al centralismo statale della scuola, che prevedeva, sul modello anglosassone, una larga presenza dell'iniziativa privata e delle realtà associative come espressione della società civile nel settore scolastico, costituiscono i punti cardine del sodalizio fondato dal Gigli. Tuttavia, nonostante la fondazione di centinaia di «asili-scuola» nelle aree rurali e periferiche della penisola italiana, nel periodo 1866-1873, la «Associazione Nazionale e gli Asili Rurali per I'Infanzia» non poté continuare la sua opera benefica, soprattutto per I’opposizione della politica scolastica statale, che si irrigidì ulteriormente con il sorgere della «questione romana».
Il volume, oltre all'importante Introduzione (pp. 9-17) e all'Elenco dei fondi archivistici e delle abbreviazioni (pp. 19-20), comprende quattro capitoli (pp. 21-170), corredati da un ricco apparato documentario, che delineano tutta la vicenda della «Associazione Nazionale degli Asili Rurali per I’Infanzia». Chiudono il volume due Appendici documentarie: Testi e documenti (1866-1873), pp. 173-239; i Carteggi di Ottavio Gigli (pp. 241-429), con Carlo Matteucci, Niccolò Tommaseo, Gino Capponi, Bettino Ricasoli e Terenzio Mamiani; infine, l'Indice dei nomi (pp. 431-436).
Come testimonia la recente pubblicazione della Editrice Bibliografica del Dizionario Biografico dell'Educazione (1800-2000), a cura di G. Chiosso e R. Sani, vi è un vasto campo di ricerca nel settore educativo e scolastico che può fornire aspirazioni e suggerimenti ai giovani ricercatori. Un mirabile modello di ricerca storiografica è senz'altro il volume qui recensito, che ha arricchito ulteriormente la Biblioteca di «History of Education Children's Literature» collana diretta da Anna Ascenzi e Roberto Sani.

 
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