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La prostituzione nell'Italia contemporanea

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14,00 €

  • Codice ISBN (print) 978-88-6056-605-8
  • Codice ISBN (PDF) 978-88-6056-712-3
  • Numero pagine 142
  • Formato 14x21
  • Anno 2019
  • Editore © 2019 eum edizioni università di macerata
Dire
Eum Redazione

‘La prostituzione nell’Italia contemporanea’, l’Italia vista dai margini

Edoardo Romagnoli, e.romagnoli@agenziadire.com, 16 Giugno 2021

Il libro presentato oggi durante Feminism, la Fiera dell'Editoria delle Donne

ROMA – Lo studio del fenomeno della prostituzione come strumento analitico per comprendere il contesto storico, sociale e culturale di un Paese in un determinato periodo storico da una prospettiva ‘marginale’. Di questo tratta il volume ‘La prostituzione nell’Italia contemporanea’ presentato oggi durante Feminism, la Fiera dell’Editoria delle Donne, in una conferenza stampa online a cui hanno partecipato Annalisa Cegna, Natascia Mattucci, Luca De Benedictis, Liliosa Azara. “La prostituzione si dà per scontato che sia esclusivamente femminile quando in realtà non lo è – ha dichiarato Annalisa Cegna, una delle autrici del volume – Tra l’altro i numeri ci dicono che è un fenomeno che, con alti e bassi, nel corso del Novecento ha visto un calo della domanda e quindi anche dell’offerta”. Un libro curato da Annalisa Cegna direttrice dell’Istituto storico di Macerata, Natascia Mattucci docente all’Università degli Studi di Macerata e Alessio Ponzio, dottore di ricerca in Storia e Scienze Politiche, ma che ha visto numerosi contributi.

Sette saggi, ognuno approfondisce un determinato periodo storico o di un particolare fenomeno socio culturale aggiungendo un frammento al mosaico che ci permette di comprendere come sia mutata la società italiana da fine Ottocento ai giorni nostri. Si va dal lavoro di Annalisa Cegna dal titolo ‘L’internamento delle prostitute nei campi di concentramento fascisti (1940-1943)’ a ‘Innocenza e pericoli: discorsi sulla prostituta della legge Merlin alle proposte di riforma’ a cura di Giorgia Serughetti passando per ‘Conformarsi deviando. Una riflessione storico sociale sul sex work maschile’ di Cirus Rinaldi. E proprio sul tema della prostituzione maschile omosessuale Liliosa Azara, ricercatrice presso l’Università Roma Tre ha voluto sottolineare come “nell’Italia post Merlin, negli anni Sessanta è sufficiente ricostruire la storia giudiziaria per rendersi conto come la magistratura italiana abbia avuto enormi difficoltà a definire la prostituzione maschile omosessuale in quanto prostituzione, come a dire che questo tipo di prostituzione non ha quegli elementi distintivi del fenomeno così come viene definito. Il fatto stesso che negli interrogatori degli omosessuali fermati o arrestati ricorresse il termine ‘amanti‘ faceva intendere una sorta di relazione affettiva fra i soggetti coinvolti”.

https://www.dire.it/16-06-2021/645236-la-prostituzione-nellitalia-contemporanea-litalia-vista-dai-margini/

 
Quaderno di storia contemporanea
Eum Redazione

di Graziella Gaballo, Recensioni, Quaderno di storia contemporanea, 66, 2019, pp. 267-269

Questo volume collettaneo, che tratta la questione della prostituzione nell’Italia contemporanea, è il risultato di due giornate di studio organizzate dell’Istituto storico e dall’Università di Macerata. Sette i saggi che lo compongono e che affrontano il tema in oggetto da diversi punti di vista - storico, giuridico, sociologico e filosofico - e con metodi e strumenti di indagine differenti, ampliando lo sguardo a cogliere dinamiche riguardanti la rappresentazione sociale dell’identità della donna, la costruzione del maschile, la percezione dell’omosessualità, i modelli e le aspettative di genere, oltre che un mercato del lavoro sommerso che nei suoi tratti più vistosi si intreccia a forme di sfruttamento, discriminazione e violenza ma che comprende anche forme volontarie di lavoro sessuale (sex worker). Il saggio di Laura Savelli – Per la libertà di tutte le donne. Le femministe italiane e l’International Abolitionist Federation – è incentrato sulla regolamentazione della prostituzione e si focalizza soprattutto sulla battaglia antiabolizionista tra fine Ottocento e inizio Novecento, come uno dei momenti fondativi del femminismo italiano. Annalisa Cegna, invece - “Per esigenze di moralità”. L’internamento delle prostitute nei campi di concentramento fascisti (1940-1943) - dopo un rapido excursus storico dedicato all’Italia liberale tratta della regolamentazione della prostituzione nel corso del regime fascista, dedicando anche ampio spazio alla questione dell’internamento delle prostitute nel corso del secondo conflitto mondiale. Ci spostiamo nell’Italia post-fascista con il saggio di Giorgia Serughetti - Innocenza e pericolo: discorsi sulla “prostituta” dalla legge Merlin alle proposte di riforma - che, dopo aver analizzato alcuni aspetti del dibattito che si sviluppò tra il 1948 e il 1958 riguardo all’approvazione della legge Merlin (“La prima bomba che scoppia in Parlamento, lanciata da mani femminili”, come la definì la giornalista Anna Garofalo), esamina i disegni di legge relativi alla prostituzione presentati tra il 2013 al 2018 e valuta resistenze e cambiamenti emersi nel discorso politico italiano negli anni più recenti. E come la prostituzione e il sex work siano questioni che interrogano da sempre i molteplici femminismi è quanto sviluppa nel suo intervento Consenso e proprietà di sé. I confini della libertà Natascia Mattucci. Dà invece conto di una ricerca sul campo condotta in Sicilia nel 2016 e avente come protagonisti giovani siciliani e stranieri, il saggio di Cirus Rinaldi, – “Conformarsi deviando”. Una riflessione storico-sociale sul sex work maschile – analizzando l’ambito del sex work maschile, un campo sessuale in cui è possibile rimanere, seppur deviando, all’interno dell’“ordine sessuale normativo”. Alessio Ponzio, nel suo saggio La prostituzione uomo-uomo in Italia attraverso alcuni esempi letterari degli anni Cinquanta e Sessanta utilizza la letteratura come fonte storica e, infine, l’ultimo saggio della raccolta, Wanda era davvero più libera di Isoke? Ex-case chiuse e tratta delle migranti a confronto scritto da Emanuela Abbatecola, mette a confronto le lettere inviate alla senatrice Lina Merlin dalle case chiuse con il materiale raccolto nell’ambito di una ricerca condotta dall’autrice tra il 2011 e il 2014 in Italia, Spagna, Romania e Brasile nell’ambito di un progetto europeo di lotta a tratta e turismo sessuale.

 
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