di Graziella Gaballo, Recensioni, Quaderno di storia contemporanea, 66, 2019, pp. 267-269
Questo volume collettaneo, che tratta la questione della prostituzione nell’Italia contemporanea, è il risultato di due giornate di studio organizzate dell’Istituto storico e dall’Università di Macerata. Sette i saggi che lo compongono e che affrontano il tema in oggetto da diversi punti di vista - storico, giuridico, sociologico e filosofico - e con metodi e strumenti di indagine differenti, ampliando lo sguardo a cogliere dinamiche riguardanti la rappresentazione sociale dell’identità della donna, la costruzione del maschile, la percezione dell’omosessualità, i modelli e le aspettative di genere, oltre che un mercato del lavoro sommerso che nei suoi tratti più vistosi si intreccia a forme di sfruttamento, discriminazione e violenza ma che comprende anche forme volontarie di lavoro sessuale (sex worker). Il saggio di Laura Savelli – Per la libertà di tutte le donne. Le femministe italiane e l’International Abolitionist Federation – è incentrato sulla regolamentazione della prostituzione e si focalizza soprattutto sulla battaglia antiabolizionista tra fine Ottocento e inizio Novecento, come uno dei momenti fondativi del femminismo italiano. Annalisa Cegna, invece - “Per esigenze di moralità”. L’internamento delle prostitute nei campi di concentramento fascisti (1940-1943) - dopo un rapido excursus storico dedicato all’Italia liberale tratta della regolamentazione della prostituzione nel corso del regime fascista, dedicando anche ampio spazio alla questione dell’internamento delle prostitute nel corso del secondo conflitto mondiale. Ci spostiamo nell’Italia post-fascista con il saggio di Giorgia Serughetti - Innocenza e pericolo: discorsi sulla “prostituta” dalla legge Merlin alle proposte di riforma - che, dopo aver analizzato alcuni aspetti del dibattito che si sviluppò tra il 1948 e il 1958 riguardo all’approvazione della legge Merlin (“La prima bomba che scoppia in Parlamento, lanciata da mani femminili”, come la definì la giornalista Anna Garofalo), esamina i disegni di legge relativi alla prostituzione presentati tra il 2013 al 2018 e valuta resistenze e cambiamenti emersi nel discorso politico italiano negli anni più recenti. E come la prostituzione e il sex work siano questioni che interrogano da sempre i molteplici femminismi è quanto sviluppa nel suo intervento Consenso e proprietà di sé. I confini della libertà Natascia Mattucci. Dà invece conto di una ricerca sul campo condotta in Sicilia nel 2016 e avente come protagonisti giovani siciliani e stranieri, il saggio di Cirus Rinaldi, – “Conformarsi deviando”. Una riflessione storico-sociale sul sex work maschile – analizzando l’ambito del sex work maschile, un campo sessuale in cui è possibile rimanere, seppur deviando, all’interno dell’“ordine sessuale normativo”. Alessio Ponzio, nel suo saggio La prostituzione uomo-uomo in Italia attraverso alcuni esempi letterari degli anni Cinquanta e Sessanta utilizza la letteratura come fonte storica e, infine, l’ultimo saggio della raccolta, Wanda era davvero più libera di Isoke? Ex-case chiuse e tratta delle migranti a confronto scritto da Emanuela Abbatecola, mette a confronto le lettere inviate alla senatrice Lina Merlin dalle case chiuse con il materiale raccolto nell’ambito di una ricerca condotta dall’autrice tra il 2011 e il 2014 in Italia, Spagna, Romania e Brasile nell’ambito di un progetto europeo di lotta a tratta e turismo sessuale.