di Gioele Marrozzi, Rassegna bibliografica, La Rassegna della letteratura italiana, pp. 218-219
Il corposo volume propone, come dichiarato nella Premessa (pp. 7-10), l’edizione commentata di una selezione antologica del carteggio che legò Primo Conti e Corrado Pavolini, con lo scopo «non solo di coprire tutto l’arco temporale in cui si snoda l’epistolario, ma anche di privilegiare quelle lettere di maggior interesse e spessore artistico-culturale nelle quali la vivace personalità dei due protagonisti emerge con più chiarezza e forza» (p. 8). Il lavoro si apre con una lunga Introduzione (pp. 13-41), a cura di Costanza Geddes da Filicaia, che inquadra con dovizia di particolari l’atmosfera in cui nacque il rapporto epistolare al centro dello studio, tratteggia le caratteristiche principali delle lettere analizzandone la lingua e i temi, e descrive le ragioni che hanno condotto alla scelta del titolo del volume, ispirato a due dipinti realizzati da Conti e particolarmente adatti a rappresentare la personalità dei corrispondenti: «il nome Demetrio appare attagliarsi perfettamente alla personalità di Pavolini e ai suoi risvolti più razionali e irregimentati, mentre L’Oste Burlone riflette la personalità di Conti per il suo carattere più libero e scanzonato» (p. 15). La figura dei due personaggi è poi delineata, dal punto di vista biografico, in due profili, curati da Marcello Verdenelli, molto utili per una migliore comprensione delle pagine successive, perché anticipano luoghi, tempi e nomi che saranno ritrovati nei testi del carteggio. La scelta delle missive, esplicitata in un Prospetto della consistenza dell’Epistolario Conti-Pavolini e della selezione effettuata (p. 11), si concretizza in un percorso in duecentoquaranta tappe, in cui resta costante l’impianto generale: numero d’ordine della lettera, datazione, trascrizione del contenuto e descrizione del supporto e della sua estensione…
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