Mai come in questi tempi si avverte la necessità di tornare a riflettere
sull’uso delle parole. Queste, infatti, oltre a segnare il mondo della
comunicazione, condizionano i nostri pensieri, le nostre emozioni, le
nostre scelte, fino a definire (o addirittura a creare) la realtà.
L’impatto sulla dimensione relazionale, sul senso di comunità e sulla
tenuta dei nostri sistemi democratici è assai significativo. Rileggere
il libro Parole per educare, scritto da Cosimo Laneve nel 1994, che già
nel titolo denota l’interesse scientifico per una parola capace di
costruire una vera dimensione dialogica, e dunque una postura verso
l’altro, è stata l’occasione per sollecitare nel Dipartimento di Scienze
della formazione, dei beni culturali e del turismo dell’Università di
Macerata, un momento di riflessione, aperto e plurale, nel quale i
profili costituzionalistici e quelli pedagogici, entrambi attenti al
pieno sviluppo della persona umana, si sono perfettamente combinati e
integrati tra loro. L’auspicio, dunque, è quello di non rinunciare a una
sfida che appare sempre più come un impegno culturale e politico:
rimettere al centro il valore che la scelta della parola possiede,
attesta ed esprime.
Giuseppe Laneve è professore associato di Diritto costituzionale presso
il Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del
turismo dell’Università degli Studi di Macerata e Responsabile della
Sezione dipartimentale di ricerca Persona, Società e Linguaggi. I suoi
prevalenti interessi di ricerca sono i profili costituzionali
dell’istruzione, l’interpretazione costituzionale e i rapporti tra
potere politico e potere giudiziario.