Le Marche “sottoterra”. Studi archeologici
di Alessandro Feliziani, Orizzonti della Marca, Orizzonti con libri, 3 dicembre 2022, p. III
Con i suoi sette parchi archeologici (Urbs Salvia, Forum Sempronii, Sentinum, Septempeda, Suasa, Cupra Maritima, Falerio Picenus) e le altre ventiquattro aree individuate con legge regionale, le Marche possono vantare una posizione preminente nel panorama archeologico nazionale. Nonostante molto sia già stato portato alla luce – molto altro però è ancora sotto i nostri piedi – gli studi archeologici non finiscono mai di offrire nuovi elementi di conoscenza del passato. Lo dimostra il volume che Emanuela Stortoni, docente di archeologia delle province romane, ha curato per la casa editrice Eum (Edizioni Università di Macerata). Vi sono raccolti scritti, frutto di studi e ricerche, che colleghi e allievi hanno pubblicato in onore del settantesimo genetliaco dell’archeologo Enzo Catani, il quale è stato a lungo professore presso l’ateneo maceratese.
Il libro, che vede il patrocinio dell’Accademia georgica di Treia e di Unimc, è uscito quale settimo titolo della collana “Economia vs. Cultura?”, promossa dal dipartimento di scienze della formazione e dei beni culturali, e comprende in tutto venti brevi saggi, tra i quali vogliamo segnalare quelli che riguardano aree geografiche situate nel più immediato orizzonte di questo settimanale, come ad esempio Bresciano di Esanatoglia, dove nel 2006 alcuni scavi hanno permesso di scoprire una struttura di età preromana. Gaia Pignocchi e Mara Silvestrini (direttrice dello scavo) descrivono ampiamente quanto rinvenuto e l’esito dei primi studi, che farebbero risalire l’edificio alla metà del IV secolo a.C. Altri due scritti riguardano Urbs Salvia. Sofia Cingolani, recentemente nominata direttrice di quel parco archeologico, riferisce di nuovi rilievi effettuati sul teatro romano, che hanno permesso d’individuare le diverse fasi costruttive e soprattutto il ruolo svolto dall’edificio nella riorganizzazione urbana dell’antica colonia a partire dall’età augustea. Roberto Perna, invece, si sofferma sui luoghi di culto, sui linguaggi rituali e sui materiali ad essi connessi, per trarre elementi utili a definire le modalità con le quali si è strutturato il modello insediativo della colonia romana tra l’età repubblicana e l’età imperiale. Altri due brevi saggi di Umberto Moscatelli e Nicoletta Frapiccini riguardano Cingoli. Il primo propone una nuova ipotesi, secondo cui l’estensione dell’area urbana della città romana potrebbe essere più ampia di quanto fino ad oggi ritenuto. La seconda autrice, invece, propone alcune immagini inedite di dettagli di un prezioso frammento del busto loricato proveniente dal sito di San Vittore di Cingoli, utili all’analisi stilistica della statua ora conservata nel museo archeologico di Ancona.