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Il governo rappresentativo
Cultura politica, sfera pubblica e diritto costituzionale nell’Italia del XIX secolo
Cultura politica, sfera pubblica e diritto costituzionale nell’Italia del XIX secolo
Note sul testo
La storia del governo rappresentativo è la narrazione di una strategia comunicativa e di come questo concetto sia il prodotto dell’autoaffermazione delle élite liberali italiane.
Nell’Ottocento lo sviluppo del governo costituzionale era strettamente connesso alla nascita di una sfera pubblica che cominciò a conoscere e discutere apertamente – specie dagli anni ’40 e in alcuni Stati – temi e questioni di interesse generale. Non ancora insidiata da altri mezzi di comunicazione, la stampa rispondeva, negli Stati liberali, a quel bisogno generale di informazione, divenendo strumento di propaganda di valori, identità e appartenenze, e di canale per la formazione di opinioni. Il tema della ‘comunicazione’ è dunque essenziale ai fini di questa indagine: l’opinione pubblica interagiva con un nuovo flusso di informazioni politiche e costituzionali e i giornali ebbero probabilmente più influenza dei “partiti” e delle associazioni politiche.
Il concetto storico di governo rappresentativo è uno “spazio” aperto alla dimensione dinamica della circolazione di idee, saperi, norme e pratiche. Assumere come oggetto d’osservazione la categoria del governo rappresentativo, accompagnata dalla sua complessa e ambigua rete concettuale, ha significato entrare nell’officina della prassi costituzionale italiana, ripercorrere le idee che hanno portato alla sua formazione e cogliere il consolidamento della prima dottrina costituzionale.
Note sull’Autore
Giuseppe Mecca è dottore di ricerca in storia del diritto e abilitato alla professione d’avvocato. È stato più volte borsista presso il Max-Planck-Institut für europäische Rechtsgeschichte di Frankfurt am Main. Dal 2014 è membro del progetto “Reconsidering Constitutional Formation” (ReConFort – www.reconfort.eu) finanziato dall’European Research Council e Wissenschaftliche Mitarbeiter dell’Università di Passau presso la cattedra di storia del diritto e diritto civile della Prof.ssa Dr. Ulrike Müßig. Collabora anche con la cattedra di Storia del diritto dell’Università Luiss “Guido Carli” di Roma.
Indice
Prefazione di Ulrike Müßig
Introduzione. Il ‘governo rappresentativo’ tra storia e storiografia
1. Il contesto della ricerca e i caratteri ‘originari’ della storiografia italiana
2. Chiaroscuro
3. Nuove tendenze
4. Dentro un «cantiere» della storia risorgimentale
5. Il nesso tra ‘governo rappresentativo’ e ‘comunicazione’ costituzionale
6. Il «tempo» e i «tempi» del governo rappresentativo
Parte prima. Il ‘governo rappresentativo’: origine, figure e campi di tensione
Capitolo primo. Il ‘governo rappresentativo’ come problema storico-concettuale
1. Potenzialità della nozione di ‘governo rappresentativo’
2. Le “fonti” europee sul governo rappresentativo
2.1. La riflessione dottrinale francese durante la Restaurazione
2.2. Il mito inglese del governo rappresentativo
3. Figure e forme del ‘governo rappresentativo’ nella cultura giuridica italiana
3.1. ‘Governo misto’ o ‘governo rappresentativo’? La forma di governo nei primi commenti allo Statuto
3.2. La ‘monarchia rappresentativa popolare’
3.3. Le condizioni per un ‘governo di gabinetto’
3.4. Per una teoria giuridica del ‘governo parlamentare’?
Capitolo secondo. La questione della legittimazione del potere
1. Premessa
2. Un grande assente nei dibattiti del Consiglio di Conferenza: la sovranità popolare
3. L’origine del potere legittimo: un patto tra Sovrano e Nazione?
4. La difficile coabitazione del ‘principio monarchico’ con il ‘principio rappresentativo’
5. La ‘sovranità costituente’
5.1. La scoperta del potere costituente
5.2. Il Parlamento come ‘costituente perpetua’
5.3. Forma di governo e revisione costituzionale
6. La ‘sovranità rappresentativa’
Capitolo terzo. Il governo rappresentativo tra norme scritte e norme consuetudinarie
1. Natura e fondamento del governo rappresentativo
2. L’interpretazione costituzionale come principale meccanismo per lo sviluppo della forma rappresentativa
2.1. Implementare/sviluppare la Costituzione
2.2. Correggere gli errori
2.3. «Mantenere le istituzioni in armonia con lo Spirito dello Statuto» preservando l’ordine costituzionale
3. Una forma di ‘governo flessibile’?
Parte seconda. Il ‘governo rappresentativo’ nella pratica costituzionale ossia l’equilibrio tra i Poteri
Capitolo quarto. Governo rappresentativo e forme di costituzionalizzazione
1. Considerazioni preliminari sul ‘governo libero’
2. I primi passi del ‘governo legittimo’
2.1. La difesa del governo rappresentativo e il liberalismo del marchese Massimo D’Azeglio
3. Un difficile equilibrio costituzionale tra ‘partito di corte’ e ‘partito di governo’
4. Il governo rappresentativo durante l’Unificazione politica
5. Oltre la contrapposizione Destra/Sinistra storica. Una nuova fase del governo rappresentativo?
Capitolo quinto. La responsabilità ministeriale, pietra angolare del governo rappresentativo
1. La responsabilità ministeriale come forma di responsabilità dei governanti verso i governati
2. Il dibattito pubblico sulla responsabilità ministeriale tra il 1848 e il 1861
3. I tentativi di codificare le norme sulla responsabilità ministeriale
4. Il Re e il «potere moderatore»
5. Irresponsabilità del Re versus responsabilità dei Ministri
6. Responsabilità politica e responsabilità giuridica
7. I Ministri dinnanzi al Parlamento
Capitolo sesto. Controlli del potere esecutivo sul Parlamento
1. Scioglimento della Camera dei deputati
2. Nomina dei Componenti della Camera Alta
Conclusioni
Indice dei nomi
Note
Biblioteca del Giornale di Storia costituzionale
Collana diretta da Luigi Lacchè, Roberto Martucci, Luca Scuccimarra
12
In copertina: «Duodecimo anniversario dello Statuto». Vittorio Emanuele II giura sullo Statuto Albertino circondato dalle regioni italiane (Emilia, Toscana e Lombardia). Tratto da «Il Fischietto», Nr. 57, 13 maggio 1860
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"La forma di governo introdotta in Italia dall’art. 2 dello Statuto albertino (monarchia rappresentativa) è stata oggetto di numerosi studi, così come è stato ampiamente indagato il fenomeno e la natura della rappresentanza politico-costituzionale della seconda metà dell’800. Come noto, il campo dell’osservazione e dell’interpretazione di questo, come di altri, sistemi politici è spesso caratterizzato da una duplice polarità, talvolta attratta da una, pur irrinunciabile, esigenza di analisi dei dati normativi e, altre volte, riversa sulla effettività delle dinamiche istituzionali che, di fatto, conferiscono sia sostanza che “forma” ad un dato governo. Ciò malgrado è sempre opportuno domandarsi se le chiavi concettuali così come l’uso di rigide categorie giuridiche riferite ad un preciso periodo storico, ma enucleate ex post, siano pienamente esplicative dei processi sottesi alle varie opzioni politico-istituzionali affermatesi e, se e quanto, le stesse risultino rispettose del reale “spirito” del tempo. |
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"Through an in-depth analysis of the doctrine, literature and memoirs, this volume examines the concept of the Italian representative government under various profiles: legitimacy, nature and foundation, relationship with the Crown, continuity / discontinuity..." |
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"Segnalazioni bibliografiche", "Le Carte e la Storia", 2, 2019 |
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Il volume "Il governo rappresentativo" di Giuseppe Mecca è stato inserito nella banca dati “Bibliografia del Parlamento” a cura della Camera dei Deputati: |