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Il lavoro riprende la tematica “classica” delle actiones adiecticiae qualitatis, focalizzando un problema che è ancora al centro della discussione scientifica, quale l’origine e il significato del termine adiecticiae qualitatis. In equilibrio tra la prospettiva dogmatica e quella storica, l’Autore analizza il concetto di “adiettizietà” delle azioni a tutela dei terzi che contraevano con personae alieni iuris, rilevando come l’uso dell’etimo adiecticiae qualitatis sia assente nel pensiero giurisprudenziale romano e nasca in seno alla Scuola dei Glossatori sulla scorta di un’equivoca interpretazione di un testo paolino contenuto nei Digesta (D.14.1.5.1). Il confronto tra l’utilizzo del termine e i meccanismi che regolano la tutela adiettizia fa approdare la ricerca a una spiegazione etimologica alternativa delle actiones adiecticiae qualitatis, già elaborata dalla Pandettistica tedesca, in grado di sciogliere l’interrogativo posto nel titolo.
Luigi Vandolini collabora presso l’Istituto di diritto romano “Luigi Raggi” dell’Università di Macerata, e svolge il Dottorato di ricerca in discipline romanistiche congiuntamente gestito dalle Università di Palermo, Napoli “Federico II”, Catania e Messina.
5 1. Introduzione
9 2. La responsabilità del figlio e dello schiavo per i crediti del terzo
14 3. La Pandettistica tedesca sul termine «adiecticiae qualitatis»
18 4. Il concetto di adiettizietà in epoca giustinianea
19 5. Conclusioni
Quaderno di Diritto Romano
Nuova Serie I 2008
Pubblicazioni dell’ISTITUTO di DIRITTO ROMANO “Luigi Raggi”
OPUSCULA Nuova Serie N° 1
Direttore Sandro Serangeli
Full-Text scaricabile gratuitamente in sezione download
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International License.
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