di Sara Mori, vol.47 n.3 settembre 2007
Ormai da vent'anni storici del libro e non solo attingono dalla ricchissima fonte dell'archivio della Société typographique de Neuchàtel (STN) che raccoglie la documentazione completa della fervida attività della stamperia-libreria nei trent'anni di vita. Posizione privilegiata da cui osservare e riflettere sulla situazione dell'editoria, del commercio e della diffusione, soprattutto clandestina, dei libri alla fine dell’ ancien regime in tutta Europa, la Société si rivela un buon punto di partenza per lo studio della penetrazione e diffusione dei libri francesi in Italia.
L'autrice, dopo aver esaminato la fitta corrispondenza fra i librai italiani e la stamperia, ha prodotto degli elenchi delle commissioni librarie, dalle quali ha estratto un campione dei generi letterari, degli argomenti e dei libri più ricorrenti. I temi e le opere scelte sono state poi oggetto di approfondimenti e ulteriori riflessioni; sono state infatti consultate le recensioni apparse sulla stampa periodica dell'epoca, i carteggi dei diplomatici francesi in Italia e l'Archivio della Congregazione per la dottrina della fede, che contiene le motivazioni di condanna dei libri: la bibliografia in fondo al testo spiega da sola l'approfondito lavoro di scavo operato dalla Valeri.
Come specifica giustamente l'autrice nel primo capitolo, che introduce la ricerca e riassume la parabola editoriale della STN, la ricerca focalizza l'attenzione più sul «versante ideologico e letterario» del fondo Neuchàtel che su quello squisitamente commerciale e editoriale, anche se è sempre presente un'attenzione alla circolazione, soprattutto clandestina, delle opere richieste dai librai italiani e ai mezzi escogitati per evitare che i libri vengano fermati alle dogane italiane.
Il secondo capitolo è dedicato al mercato delle nouveautés, delle brochure e degli opuscoli che trattano temi come l'ateismo e il materialismo. Per essere competitivi nel commercio di questo tipo di materiale, la Société doveva rispondere in tempi brevi alle richieste provenienti dai diversi mercati esteri. I librai e corrispondenti italiani sono all'inizio preoccupati e timorosi che le commesse date a Neuchàtel non siano evase in tempo e solo negli anni successivi si rivolgeranno alla stamperia.
Ad esempio, l'edizione neuchàtelese del Système de la nature del barone d'Holbach, stampata nel 1771 con il falso luogo di stampa di Londra, avrà poco successo in Italia nonostante la capillare diffusione di manifesti pubblicitari su foglio volante, un accorgimento escogitato dalla STN per evitare di inserire le opere proibite nei cataloghi ufficiali della tipografia. La pericolosità di alcuni libelli, ad esempio quelli riguardanti la questione gesuitica, era tale che anche la STN si rifiuterà di stamparne alcuni.
Nel terzo capitolo si affronta invece la ricezione in Italia della letteratura dell'infanzia francese: nel decennio 1770-1780 la penisola conosce e apprezza non solo i classici La Fontaine, Perrault e Fénelon ma anche le novità, come Marie Leprince de Beaumont, autrice della famosa favola de La belle et la bète, Madame de Genlis, l'Abbè Berquin, autore della pubblicazione a fascicoli l'Ami des enfants eJean-François Marmontel.
L'autrice poi, nel quarto capitolo, sposta l'attenzione dai libri per fanciulli alle letture per adulti confermando, tramite le lettere di alcuni corrispondenti alla STN, l'entusiasmo crescente in Italia per il genere romanzesco. I lettori italiani sembrano privilegiare le opere di Baculard d'Arnaud e di Marmontel piuttosto che le produzioni oscene e i libelli satirici, che furono invece i best-sellers più richiesti dai librai francesi alla stamperia elevetica.
Infine l'ultimo capitolo II piacere della scoperta analizza le guide di viaggio e i manuali di istruzione per i viaggiatori soffermandosi su un caso particolare: la diffusione e la circolazione dell'Histoire des deux Indes dell'abbé Raynal, opera fortemente invisa a tutti i governi d'Europa per la critica feroce al colonialismo. La condanna ne decretò anche il successo: fu tra i libri più richiesti alla STN e tra quelli più bloccati alle dogane dei paesi italiani, nonostante le precauzioni e i sotterfugi escogitati dai librai della penisola.
Il testo della Valeri si conclude con una lunga e interessante appendice di documenti trascritti, scelti fra le varie lettere e ordini inviati alla Société. Questa sezione è solo un campione di ciò che è consultabile nel CD allegato alla pubblicazione.
La presenza del supporto elettronico rende merito allo scrupoloso lavoro condotto dall'autrice e soddisfa le numerose curiosità degli storici del libro. Il disco, infatti, contiene l'elenco alfabetico dei corrispondenti italiani, con la provenienza, il numero delle lettere e le indicazioni per reperirle e le trascrizioni e i riassunti delle lettere consultate. L'autrice ha scelto di trascrivere integralmente tutte le commandes di libri e tutte quelle lettere ritenute di particolare rilevanza, come ad esempio le lettere di Giuseppe Rondi, libraio bergamasco, che intrattiene un carteggio molto interessante con la STN, ricco di pareri di lettura, opinioni e giudizi sulle opere che via via richiede. Inoltre sono allegate delle riproduzioni di manifesti d'associazione che i librai spedivano alla stamperia elvetica affinché li diffondesse.
Le commissioni librarie sono state puntualmente confrontate con i registri della stamperia per scoprire se le richieste siano state esitate o no, e la studiosa lo evidenzia con alcuni simboli.
Gli elenchi e le trascrizioni sono consultabili in file PDF divisi per anno, all'interno dei quali è possibile effettuare ricerche per parola.
Una lettura piacevole, dunque, quella del saggio della Valeri che offre una vasta documentazione e una serie di spunti e riflessioni per chi si occupa di letteratura francese e per gli storici del libro e dell'editoria.