La resurrezione è una grande «immagine del bene». I filosofi sentono l’urgenza di scandagliarne il senso umano profondo. I teologi di ripensarla criticamente, svincolandola da visioni superate dell’uomo e del mondo. Il dialogo tra gli uni e gli altri è fecondo e avvincente. Vengono in primo piano temi come quello della corporeità, quale elemento essenziale dell’umano, del senso della finitezza, che la morte testimonia, del desiderio sconfinato di vita, che urge nel cuore umano. La resurrezione provoca a ripensare il problema della salvezza della o dalla finitezza e invita a riscoprire il senso della nostra creaturalità, di persone chiamate a vivere creativamente, rinascendo ogni volta a nuovi livelli di vita, nella direzione di una nascita pienamente compiuta.
Note sull'autore
Giovanni Ferretti è professore ordinario di Filosofia teoretica dal 1976 all’Università di Macerata, di cui è stato Rettore dal 1985 al 1991. Tra le sue opere si segnalano Max Scheler, 2 voll. Milano 1972; La filosofia di Levinas, Torino 1996; Ontologia e teologia in Kant, Torino 1997 (trad. fr. Ontologie et Theologie chez Kant, Paris 2001); Soggettività e intersoggettività. Le Meditazioni cartesiane di Husserl, Torino 1997; Filosofia e teologia cristiana, 2 voll., Napoli 2002; Il bene al-di-là dell’essere. Temi e problemi levinasiani, Napoli 2003. Ha organizzato, curandone gli Atti, i colloqui maceratesi su «Filosofia e religione», a partire dal 1984.
Contributi di: Giovanni Ferretti, Hansjürgen Verweyen, Wolfhart Pannenberg, Lytta Basset, Emmanuel Falque, Natale Spineto, Giuseppe Riconda, Mario Ruggenini, Roberto Mancini.
Note
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