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«Misura per misura» è il titolo di una famosa commedia nera di William Shakespeare, che potrebbe fare da sfondo a quest’apertura di ricerca che Pierangelo Schiera ha dedicato alla conclusione delle attività seminariali dell'a.a. 2009-2010 della Scuola di Studi Superiori Giacomo Leopardi di Macerata.
Si tratta infatti di indagare e tenere fra loro in tensione due termini cruciali di ogni convivenza organizzata, almeno nello ‘stile occidentale’: da una parte la misura come atto d’autorità, d’intervento dall’esterno sui comportamenti individuali; dall’altra la misura come capacità del singolo di autoregolarsi e disciplinarsi in vista appunto di una convivenza pacifica. Relativa novità sta nell’indicazione del bene comune come sintesi storicamente persistente di quei due fattori di socialità.
Dopo gli studi in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica di Milano, Pierangelo Schiera ha intrapreso la sua attività di ricerca sotto la guida di Gianfranco Miglio. Ha insegnato storia delle dottrine politiche presso la Facoltà di Scienze politiche di Bologna e più a lungo presso la Facoltà di Sociologia dell’Università di Trento di cui è professore emerito. Dopo aver contribuito all’organizzazione e alla crescita dell’Istituto storico italo-germanico, si è trasferito nel 1994 all’Istituto italiano di cultura a Berlino di cui è stato direttore. Visiting Professor in numerose Università straniere, è stato più volte borsista della Alexander von Humboldt Stiftung e, in particolare, Fellow del Wissenschaftskolleg di Berlino. Dal 1996 è Professore onorario alla Humboldt-Universität di Berlino. Per i suoi meriti scientifici e organizzativi nella promozione delle relazioni culturali fra Germana e Italia ha ottenuto nel 2001 dal Presidente della Repubblica Federale Tedesca la Grande Croce dell’Ordine al Merito. E’ autore di studi sulla storia delle scienze dello Stato, sulle dimensioni concettuali e comparative della storia costituzionale europea, sulle forme della politica (con particolare riferimento alla vicenda dello Stato moderno) e sui percorsi della storia della cultura tedesca. Ha dato un contributo di assoluto rilievo alla conoscenza e alla diffusione in Italia di autori come Max Weber, Carl Schmitt, Otto Hintze, Gustav Schmoller, Otto Brunner, Gustav Oestreich. Tra i suoi lavori ricordiamo Dall’arte di governo alle scienze dello stato. Il Cameralismo e l’assolutismo tedesco, Milano, Giuffré, 1968; Il laboratorio borghese. Scienza e politica nella Germania dell’Ottocento, Bologna, il Mulino 1987 (Suhrkamp, 1992); Specchi della politica. Disciplina, melancolia, socialità nell’Occidente moderno, Bologna, il Mulino, 1999; Lo Stato moderno. Origini e degenerazioni, Bologna, Clueb, 2004; Melancolia tra arte e società, Urbino, Accademia Raffaello, 2005.
Note
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