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Note sul testo
Agostino, Quodvultdeus, Iacopone da Todi, Giordano da Pisa, Girolamo Savonarola, Erasmo, San Giovanni Bosco sono stati dei predicatori, nel vero senso della parola. La modernità ci offre un altro genere di predicatori: laici, irriverenti, sregolati, affascinati dal microfono e dal piccolo schermo. Anche lo “sciamano” Joseph Beuys, di professione scultore, e il nostro Beppe Grillo, contestatore e contestato, sono dei predicatori. A modo loro, s’intende. Tutti questi personaggi e altri ancora, distribuiti in un arco temporale che dal IV secolo d. C. arriva ai giorni nostri, sono presenti in questo volume, che vuole dimostrare come la “scienza della comunicazione” sia sempre esistita, anche se ha cambiato più volte faccia nel corso della storia. Intesa in senso proprio come annuncio del messaggio evangelico, la predicazione non occupa più una posizione egemone. Invece è viva da tempo e si propaga sempre più una vera e propria “predicazione laica”. I suoi cultori sono scrittori, critici, maîtres-à-penser, artisti e personaggi del mondo dello spettacolo. Tutti ansiosi di apparire nel grande circuito mediatico, sempre pronti a indignarsi, a provocare, a lanciare proclami, sempre contando su un altissimo numero di destinatari. All’analisi della predicazione antica e moderna, indagata nei suoi aspetti formali, culturali e antropologici, sono dedicati i saggi contenuti in questo volume. Sono stati scritti da specialisti, dotati di esperienze e di strumenti diversi, ma accomunati da una curiosità interdisciplinare, che lascia prevedere interessanti sviluppi di questo settore della ricerca.
Claudio Micaelli è Professore straordinario di Filologia Patristica presso l’Università di Macerata. Le sue ricerche hanno riguardato vari autori latini e greci dell’età tardoantica e medievale. Si ricordano in particolare i volumi dedicati a Boezio (Studi sui trattati teologici di Boezio, Napoli 1988; Dio nel pensiero di Boezio, Napoli 1995), alla patristica greca (La cristianizzazione dell’ellenismo, Brescia 2005) e a Tertulliano (Introduzione e Commento al trattato De pudicitia, Paris 1993). Attualmente si occupa dei commenti di Giovenco ai vangeli e allo studio delle traduzioni di Gregorio di Nazianzo nel periodo della Riforma.
Gianluca Frenguelli è Professore associato di Storia della lingua italiana e Stilistica e metrica italiana presso l’Università di Macerata. Ha pubblicato due volumi (L’espressione della causalità nell'italiano antico e Tre saggi di sintassi antica e rinascimentale, entrambi presso Aracne, 2002) e vari articoli riguardanti aspetti dell’italiano antico e moderno. Attualmente attende allo studio linguistico di testi toscani in prosa del XIV secolo.
Note
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