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Il patto germano-sovietico
La storia e la leggenda
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La storia e la leggenda
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Apparsa in Francia nel 1954, nel clima della “guerra fredda” anche culturale e nel pieno del dibattito sulla costituzione della Comunità Europea di Difesa, quest’opera affatto o poco nota di Angelo Tasca sugli accordi di non-aggressione e di amicizia germano-sovietici dell’agosto e del settembre 1939, viene qui offerta in una edizione italiana che, senza tradirne l’animus, la rivisita formalmente sotto alcuni aspetti e la correda di un ampio, aggiornato apparato critico-documentario. Originariamente concepito come recensione analitica e destruens del volume La vérité sur 1939, saggio discoperta ispirazione comunista, questo scritto di Tasca nel suo farsi, pur rimanendo fedele alla sua impostazione originaria, evolve sino a collocarsi, nel suo esito finale, su differenti piani di realizzazione e di percezione: così, Il patto germano-sovietico. La storia e la leggenda, si propone su più possibili approcci di lettura: la recensione, il pamphlet, una corretta ricostruzione degli eventi, una esemplare lezione di metodo storico.
Angelo Tasca (Moretta 1892-Parigi 1960), uomo politico, giornalista, storico di riconosciuto valore, ha calcato da protagonista la scena politica del “primo” Novecento. Giovane socialista nella Torino degli anni Dieci, tra i fondatori de «L’Ordine Nuovo» nel 1919, comunista e leader comunista dal 1921, chiamato nel 1926 nell’esecutivo del Komintern, espulso dal movimento comunista nel 1929 per essere entrato in rotta di collisione con Stalin, si stabilisce da allora definitivamente in Francia rientrando nelle fila del socialismo italiano ed entrando, poi, in quello francese. Nel 1939 condanna i trattati stipulati dai “due fratelli nemici, la Germania Hitleriana e la Russia Staliniana”; nel 1940, dopo la disfatta francese, aderisce a Vichy ma inizia subito a “lavorare” per la Resistenza belga e francese. Nel secondo dopoguerra, abbandonata la politica attiva, torna al giornalismo schierandosi – intellettuale militante ed engagé – nella sopravvenuta “guerra fredda” dalla parte dell’Occidente. Tra la fine degli anni Quaranta ed i primi Cinquanta, pubblica non pochi studi politici e storici tra i quali, proprio nel 1950, l’edizione italiana di quel classico della storiografia sull’argomento che è Nascita e avvento del fascismo, apparso in Francia nel 1938; nel biennio 1950-1952 collabora assiduamente a «Il Mondo» di Mario Pannunzio. Preceduta dall’edizione francese del 1957, vede la luce in Italia, nel 1958, Autopsia dello stalinismo, disamina acuta e appassionata del «Rapporto Kruscev» del febbraio 1956, ultima opera di Angelo Tasca nella quale, con sapienza e metodo, si muove efficacemente tra attualità politica e storia.
Michele Millozzi è docente di Storia contemporanea alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Macerata.
Note
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