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Memorie di scuola Mostra a grandezza intera

 
 

Informazioni

Memorie di scuola

Contributo a una storia delle pratiche didattiche ed educative nelle scuole marchigiane attraverso le testimonianze di maestri e maestre (1945-1985)

Lucia Paciaroni

Disponibilità: disponibile

17,10 €

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18,00 €

Note sul testo
Negli ultimi due decenni la storiografia educativa italiana ha vissuto un processo di forte rinnovamento, che recentemente l’ha condotta ad affrontare anche la sfida euristica rappresentata dall’utilizzo delle testimonianze orali rilasciate dagli alunni e dagli insegnanti della scuola di un tempo. Questo libro tenta per la prima volta di ricostruire «dal basso» la storia della scuola elementare marchigiana, della sua classe magistrale e della sua popolazione studentesca nel primo quarantennio repubblicano, analizzando le reali pratiche didattiche ed educative in essa promosse e attuate. Attraverso la viva voce dei testimoni, prende così lentamente forma un affresco inedito della «scuola reale» che si nasconde spesso dietro quella «legale» studiata attraverso la stampa pedagogica, la manualistica e la legislazione. Una scuola che spesso non è come dovrebbe essere, nella quale gli insegnanti ammettono le proprie infrazioni al regolamento e le punizioni corporali continuano ad essere applicate ancora molto tempo dopo la loro condanna da parte della pedagogia ufficiale e la loro proibizione per legge.

Note sull'Autore
Lucia Paciaroni
(San Severino Marche, 1984) ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Educazione all’Università degli Studi di Macerata, dove è attualmente cultrice della materia in Storia dell’educazione. È membro del comitato redazionale della rivista scientifica internazionale History of Education & Children’s Literature. È autrice di diversi articoli su rivista e contributi in volumi collettanei sulla storia dell’educazione e sullo studio del patrimonio storico-educativo. Memorie di scuola è il suo primo libro.

Indice
Introduzione

Capitolo primo. Le testimonianze orali: orientamenti storiografici e prospettive euristiche
1.1 Rassegna delle più recenti tendenze storiografiche in ambito storico-educativo
1.2 Origine e sviluppo della storia orale in Italia
1.3 Fonti orali e storia dell’educazione: un rapporto difficile

Capitolo secondo. Le testimonianze orali sulla scuola e l’insegnamento: alcune questioni metodologiche
2.1 Le testimonianze orali di ex-maestri/e ed ex-alunni/e
2.2 Le fonti orali come fonti di memoria: il problema dell’attendibilità dei ricordi
2.3 Verba volant: aspetti legali relativi all’uso delle fonti orali

Capitolo terzo. Costumi scolastici, pratiche educative ed esperienze professionali nelle testimonianze orali
Premessa
3.1 Bacchette, sberle e orecchie d’asino: i maestri ricordano le sanzioni disciplinari adottate in classe
3.2 La formazione degli insegnanti e le esperienze professionali
3.3 Pluriclassi, classi uniche e riforme: le reazioni degli ex-maestri e delle ex-maestre
3.4 Società e politica attraverso i ricordi degli ex-insegnanti e degli ex-allievi

Conclusioni
 
Appendice
L’alunna innamorata del pennino a torretta. Testimonianza di Liliana Alessandrini (classe 1946), rilasciata il 30 gennaio 2018
Bruna, la maestra con la valigia. Testimonianza di Bruna Andruccioli (classe 1942), rilasciata il 30 maggio 2019
Neldo, il «maestro itinerante». Testimonianza di Neldo Bruni (classe 1936), rilasciata il 15 febbraio e il 20 giugno 2019
Quando venne Mussolini a Corridonia… Testimonianza di Filippo Ciocci (classe 1929), rilasciata il 15 febbraio 2018
Il maestro comunista. Testimonianza di Lorenzo Corradetti (classe 1927), rilasciata il 22 maggio 2018
Il maestro inventore: l’aula che diventa una mensa. Testimonianza di Quinto Del Giudice (classe 1926), rilasciata il 20 luglio 2018
Clelia: un tragitto da brividi da casa a scuola. Testimonianza di Clelia Fagiani (classe 1923), rilasciata il 29 maggio 2018
Giuseppina, la «Contessina». Testimonianza di Giuseppina Gaggiotti (classe 1934), rilasciata il 22 marzo 2019
Fernando, una vita in montagna. Testimonianza di Fernando Mattioni (classe 1934), rilasciata il 13 giugno 2019
La scuola è la cosa più bella al mondo! Testimonianza di Cesare Stacchiotti (classe 1940), rilasciata il 29 gennaio 2018
Agata, la dirigente seguace di Maria Montessori. Testimonianza di Agata Turchetti (classe 1951), rilasciata il 13 febbraio 2019
Modulo di autorizzazione alla raccolta, archiviazione e uso dell’intervista
 
Indice dei nomi

Note

Biblioteca di / Library of «History of Education & Children’s Literature» 17
Collana diretta da Roberto Sani e Anna Ascenzi / Series directed by Roberto Sani and Anna Ascenzi

In copertina: Il testimone Cesare Stacchiotti, 2018 (© Lucia Paciaroni).

  • Codice ISBN (print) 978-88-6056-653-9
  • Codice ISBN (PDF) 978-88-6056-692-8
  • Codice ISSN (print) 2421-2784
  • Numero pagine 298
  • Formato 14x21
  • Anno 2020
  • Editore © 2020 eum edizioni università di macerata
La Bottega di Hamlin
Eum Redazione

Memorie di scuola. Le fonti orali e l’importanza di non perdere le radici

di Giorgio Cipolletta, La Bottega di Hamlin, 30 Giugno 2021

Con Memorie di scuola, contributo a una storia delle pratiche didattiche ed educative nelle scuole marchigiane attraverso le testimonianze di maestri e maestre (1945-1985) edito nel 2020 dalla casa editrice eum (Edizioni Università di Macerata) Lucia Paciaroni offre al lettore una storiografia educativa italiana con una prospettiva innovativa basata sull’oralità.
L’opera raccolta nella collana “Biblioteca di History of Education & Children’s Literature” riunisce alcune testimonianze rilasciate da alunni e dagli insegnanti della scuola di un tempo. Per la prima volta Memorie di Scuola si ricostruisce “dal basso” la storia della scuola elementare marchigiana, della classe magistrale e della sua popolazione studentesca nel primo quarantennio repubblicano.

Il libro
Paciaroni analizza con perizia “scientifica” le reali pratiche didattiche ed educative. Attraverso la testimonianza dei protagonisti della scuola (discenti e docenti) si evidenziano i costumi educativi e le pratiche didattiche e disciplinari in uso nelle aule scolastiche, restituendoci un affresco vivo della scuola elementare marchigiana dal punto di vista storico ed istituzionale.
Le fonti orali raccolte, oltre cinquanta persone tra ex-alunni ed ex-maestri, ha l’obiettivo di costruire un archivio digitale che poi sarà messo a disposizione dal Museo della scuola “Paolo e Ornella Ricca” dell’Università degli Studi di Macerata.
Sono proprio le fonti orali ad essere protagoniste di un ricco patrimonio immateriale storico-scolastico affinché si affronti in maniera innovativa l’aspetto storiografico-educativo. Gli storici dell’educazione hanno riconosciuto le molteplici potenzialità della cultura della scuola divenuta oggi oggetto di studio.
Le testimonianze orali hanno coinvolto maestri e alunni che hanno frequentato la scuola nella regione Marche tra gli anni Trenta e gli anni Ottanta. Attraverso i loro racconti Paciaroni approfondisce diversi aspetti legati alla storia della scuola.

Memorie di scuola – La recensione
Le storie di vita degli intervistati ci aiuta ad approcciarci ad una diversa e nuova storia della didattica, dei costumi scolastici, delle esperienze professionali e delle reali pratiche educative svolte in classe. Le interviste sono state condotte sulla base dello stesso questionario affrontando temi come la formazione, l’insegnamento, l’educazione, tracciando persino una sorta di “biografia” di ogni protagonista della storia, puntualizzando l’attenzione anche sul metodo didattico, le punizioni corporali (bacchette, sberle e orecchie d’asino), il rapporto con i colleghi, i sussidi didattici e le riforme (poche) della scuola.
L’oralità richiede ascolto, e ascoltare è già di per sé un difficile mestiere che richiede attenzione, per non perdere il filo del discorso affinché si possa poi registrare nella “memoria” la voce della testimonianza. Il rapporto tra intervistatore e intervistato richiede fiducia, empatia e condivisione. L’incontro produce confronto e responsabilità. Il compito del ricercatore è quello di trascrivere con fedeltà le testimonianze per una narrazione intima e delicata delle vite “ricercate”. Tutte le interviste realizzate, con il rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, sono state catalogate in base ad una serie di indicatori statistici che includono la dimensione sia cronologica (età, formazione e attività professionale) che spaziale (province, comuni).
Questa metodologia di ricerca offerta dalla Paciaroni presenta anche qualche problematica, dove la natura della memoria incontra il rischio dell’invecchiamento, ecco perché gli avvenimenti narrati richiedono una riorganizzazione e una reinterpretazione del passato. La novità di usare le fonti orali consente sicuramente di fare storia in un modo nuovo analizzando convergenze e difformità. Memorie di Scuola è un mosaico che fotografa i profondi mutamenti economici, culturali e sociali che hanno investito il territorio marchigiano in un periodo ben preciso. Abbiamo, oggi come non mai, bisogno di testimonianze per non perdere le radici del passato per poter ancora una volta affrontare i nervi del futuro.
L’autrice sarà presente al Festival Macerata Racconta, introdurrà Barbara Malaisi insieme agli allievi della Scuola di Studi Superiori Giacomo Leopardi (UNIMC). Un incontro che ci riporta con la memoria ai tempi della scuola, con i suoi metodi educativi controversi.

https://www.labottegadihamlin.it/2021/06/30/memorie-di-scuola-le-fonti-orali-e-limportanza-di-non-perdere-le-radici/

 
Orizzonti della Marca
Eum Redazione

«La scuola nel racconto di ex alunni e insegnanti»

di Alessandro Feliziani, Orizzonti con libri, Orizzonti della Marca, p. 3

La storia personale di ognuno di noi è ricca di tanti piccoli episodi che spesso serbiamo dentro e che, proprio per questo, sono destinati a perdersi per sempre. Episodi che sembrano importanti solo per chi li ha vissuti, ma che, invece, uniti a quelli di tutti gli altri possono fare una “grande storia”. Un esempio è la storia della scuola, di come essa è cambiata nel tempo. A Macerata, il museo “Paolo e Ornella Ricca”, istituito dall’università, raccoglie e custodisce materiali in uso nelle scuole italiane nei primi sessant’anni del ’900: cattedra, banchi, lavagna, cartelle, pennini, calamai, quaderni, sussidiari e anche oggetti legati alle punizioni corporali degli alunni indisciplinati. Tutti oggetti e suppellettili che ora in un certo qual modo si animano attraverso le testimonianze orali di una cinquantina di ex alunni e insegnanti, nati tra gli anni Venti e Quaranta del secolo scorso, che la giornalista maceratese Lucia Paciaroni ha raccolto e pubblicato in un volume edito da Eum per la collana «History of education & children’s literature», diretta da Roberto Sani e Anna Ascenzi.
Partendo dal processo di rinnovamento maturato nell’arco di oltre un secolo nell’ambito della ricerca storico-educativa, l’autrice dimostra come l’utilizzazione di fonti orali sia fondamentale nella ricostruzione storiografica, specie per quanto riguarda la storia della scuola che – salvo sporadici casi di pubblicazioni a carattere biografico – è cristallizzata su provvedimenti ufficiali, leggi, circolari e sistemi pedagogici codificati. I ricordi dei protagonisti che si sono seduti sui banchi o sulla cattedra (a volte, come nelle testimonianze raccolte in questo libro, su entrambi i fronti) fanno sì che la storia dell’educazione si inserisca a pieno titolo nella storia politica e soprattutto sociale di un paese.
Da diverse testimonianze, emerge anche l’importante ruolo svolto dall’istituto magistrale “Costanza Varano” di Camerino, dove si sono formati molti insegnanti di scuola elementare. Fernando Mattioni (classe 1934) di Pieve Torina ricorda il suo primo incarico di maestro all’istituto di rieducazione per minori “Fiorelli” di Visso, ma rammenta anche la sua infanzia di scolaro, quando uno degli “scherzi” che i maschi facevano alle femmine – Mattioni però precisa «... io non l’ho mai fatto» – era quello di “intingere” la treccia di capelli nel calamaio. Lorenzo Corradetti (classe 1927) di San Severino ricorda il primo anno di insegnamento alla scuola rurale di Elcito, raggiungibile a piedi percorrendo per più di mezz’ora un viottolo di montagna. D’inverno, oltre al disagio della neve, per riscaldare la pluriclasse doveva procurarsi anche la legna nel bosco vicino la scuola. Tempi eroici della scuola italiana.

 
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