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La critica imprevista Mostra a grandezza intera

 
 

Informazioni

La critica imprevista

Politica, teologia e patriarcato in Mary Astell

Eleonora Cappuccilli

Note sul testo
Difendere l’assolutismo e la libertà delle donne allo stesso tempo: questa è l'ambizione di Mary Astell. Ben prima della nascita del femminismo, Astell, pensatrice politica originale e innovativa, critica l’individualismo proto-liberale e patriarcale mentre sostiene l’unione di Stato e Chiesa nella figura della regina come risposta al disordine delle Rivoluzioni inglesi. Affermando una radicale eguaglianza degli individui, disuniti e soli davanti a Dio e al sovrano, Astell ripensa l’incontro tra politica e teologia di fronte al consolidarsi di un nuovo ordine costituzionale. Nel farlo, si confronta tanto con i grandi pensatori del Seicento – Hobbes, Locke, Shaftesbury – quanto con le donne e gli uomini che delle Rivoluzioni sono stati i protagonisti. La critica imprevista è un nuovo e inaspettato capitolo della storia costituzionale inglese.

Note sull'autore
Eleonora Cappuccilli è post-doctoral fellow in Storia delle Idee presso l’Università di Oslo. I suoi temi di ricerca sono la storia e la critica del concetto di patriarcato, la profezia femminile nella prima età moderna, l'eredità di Birgitta di Svezia nel Rinascimento italiano. Di recente ha pubblicato: La strega di Dio. Profezia politica, storia e riforma in Caterina da Racconigi (Aracne 2020); Il fermento femminile. Marx e la critica del patriarcato (con Roberta Ferrari) in GlobalMarx. Storia e critica del movimento sociale nel mercato mondiale (che ha curato con Matteo Battistini e Maurizio Ricciardi, Meltemi 2020).

Indice
Prefazione di Maurizio Ricciardi, Storia costituzionale e patriarcato

 
Capitolo primo. Nel disordine della costituzione

1. Ribelli in nome di Dio
2. Convulsioni dello Stato
3. L’illegittimità della Gloriosa Rivoluzione
4. L’invenzione del “pubblico”

Capitolo secondo. Frammenti di ordine patriarcale

1. Il diritto differente
2. Eludere la coverture
3. Il patriarcalismo come trama occulta dell’ordine costituzionale
4. Oltre Filmer

Capitolo terzo. Teologia sive politica

1. Il dibattito teologico-politico alle origini della costituzione inglese
2. L’amore di Dio contro l’amore del mondo
3. Contro la tolleranza
4. La sacralità del potere alla prova dell’entusiasmo
5. La religione dell’obbedienza

Capitolo quarto. La costituzione dell’individuo a un solo sesso

1. L’origine della disuguaglianza
2. Individualismo e cristianesimo
3. Il soggetto profetico
4. Una formidabile insurrezione

Capitolo quinto. Dall’equivalenza all’eguaglianza
1. Lo spazio separato dell’educazione
2. Il superamento dell’imago
3. L’ordine e la libertà della conoscenza
4. Il potere della conoscenza
 
Indice dei nomi

Note

Biblioteca del Giornale di Storia costituzionale
Collana diretta da Luigi Lacchè, Roberto Martucci, Luca Scuccimarra
13

In copertina: Frontespizio di The Parliament of Women. With the merrie laws by them newly enacted to live in more ease, pomp, pride and wantonnesse etc., Londra, 1646, su concessione di British Library Board ©.

  • Codice ISBN (print) 978-88-6056-638-6
  • Codice ISBN (PDF) 978-88-6056-690-4
  • Codice ISSN (print) 2421-2865
  • Numero pagine 263
  • Formato 14x21
  • Anno 2020
  • Editore © 2020 eum edizioni università di macerata
Ricerche di storia politica
Eum Redazione

Di Silvia Rodeschini, Biblioteca, Ricerche di storia politica, 1/2022, pp. 108-109

Il lavoro di Eleonora Cappuccilli su Mary Astell è una ricerca densa e accurata su una pensatrice che è oggetto di interesse già dagli anni Settanta ma risulta, per molti aspetti, ancora da scoprire. Ne è testimonianza il ritrovamento – di cui ha dato annuncio, nella primavera del 2021, la Biblioteca del Magdalene College di Oxford – di 47 tra libri e pamphlet che sono stati di proprietà dell’autrice. I testi sarebbero stati donati alla biblioteca alla sua morte e, da allora, sarebbero rimasti custoditi senza che nessuno si avvedesse del loro significato per la ricerca. La critica imprevista non può certo dare conto di questa scoperta, avvenuta un anno dopo che il saggio è stato licenziato, ma certamente contribuisce a costruire intorno al ritrovamento della sua biblioteca l’apparato concettuale necessario a comprenderne l’importanza, grazie alla chiarezza degli intenti intorno ai quali è articolato.
Innanzitutto, la ricerca è mossa dall’obiettivo di indagare l’emergere dell’aspetto sessuato della diade uguaglianza/diseguaglianza in un laboratorio del pensiero politico moderno come l’Inghilterra seicentesca, e di farlo mostrando che si tratta di un elemento centrale, costitutivo, con un carattere del tutto peculiare che non è riconducibile ad altre forme di diseguaglianza. Il levarsi della voce delle donne nei dibattiti pubblici degli anni centrali del XVII secolo (capitolo cap. 1), le modifiche del loro status nella equity law (cap. 2) e dispute teologico-politiche nelle quali Astell è impegnata (cap. 3) interrogano la matrice dell’autorità, la esplicitano e chiedono conto dei suoi tratti maschili e paterni: in questa chiave Cappuccilli ritiene che questo periodo della storia inglese conosca una rivoluzione triplice: «quella politica (con i due picchi del 1649 e del 1689), quella della sfera pubblica e quella donne» (p. 20), tra loro intrecciate...

https://www.mulino.it/riviste/issn/1120-9526

 
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